“Amori dalla Cenere. Canto di Donna” dal 5 marzo alla Palatina...

“Amori dalla Cenere. Canto di Donna” dal 5 marzo alla Palatina di Parma

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26022016-CATERINAORZICS2016 010Amori dalla Cenere. Canto di Donna” di Caterina Orzi arriva a Parma. La mostra fotografica ammirata già in altre esclusive sedi – tra le quali la Biblioteca della Camera dei Deputati con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – sarà ospitata nel salone Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Parma (Strada alla Pilotta, 3), dal 5 al 19 marzo ed è stata presentata stamattina in Piazza della Pace.

L’inaugurazione avverrà il 5 marzo alle ore 11 alla presenza di Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati, e la mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 19 marzo, da lunedì a giovedì dalle 9 alle 18.30, venerdì e sabato dalle 9 alle 13.

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Dedicata all’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, la mostra presenterà 36 immagini fotografiche accompagnate da testi poetici, a cura della critica d’arte Stefania Provinciali; il progetto dell’allestimento è dell’architetto Tommaso Brighenti. L’idea innovativa risiede nella realizzazione di un diario catalogo in cui l’artista fotografa parmigiana vuole indurre alla riflessione su ciò che lede la dignità delle donne, fornendo al lettore una prospettiva di risoluzione dopo esperienze di vita dolorose. Riscatto e rinascita, quindi, con il cuore proiettato verso il futuro sulle onde della speranza.

Caterina Orzi, da tempo impegnata su questi temi, offre attraverso le sue fotografie una possibilità per raccontare, un percorso interiore che ogni donna può intraprendere per ritrovare un’armonia perduta, con la rappresentazione di elementi naturali raccolti dalla quotidianità e posizionati sulla pelle. Dedicato a tutte le donne, il diario catalogo vuole suggerire che la cultura e la poesia sono risolutive.

Parte del ricavato delle vendite sarà devoluto all’Associazione no-profit Onlus Centro Antiviolenza di Parma, che ogni giorno combatte al fianco delle donne in difficoltà.

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“La Provincia di Parma, che ha ancora la promozione delle Pari opportunità tra i suoi compiti istituzionali,  sostiene con convinzione questa iniziativa – ha detto il presidente Filippo Fritelli – Caterina Orzi con le sue opere è stata una delle prime ad occuparsi del tema della violenza e delle sue rappresentazioni. E ora approda al racconto, sempre per immagini, dell’affrancarsi delle donne dalla violenza per la costruzione di un progetto di vita”.

“Le foto di Caterina Orzi, con la loro dolcezza ci portano un messaggio di amore – ha affermato l’onorevole Patrizia Maestri – ci parlano del corpo delle donne, un corpo che è fatto per accogliere, ma che spesso viene usato, mercificato e violato, e che deve invece essere rispettato: dagli uomini, dalla politica e dai media”.

Ma anche dalla sanità. Tanto che Elena Saccenti, direttrice generale dell’Azienda Usl ha voluto sostenere l’iniziativa: “L’Azienda Usl ha il compito di tutelare la salute e di prevenire malattie e offese ai corpi e alle menti, da qui il nostro impegno per la prevenzione e la cura, ma anche per promuovere una cultura che sconfigga la violenza”.

“L’Università ha l’obiettivo di diffondere il sapere, ma anche di formare buoni cittadini – ha invece affermato il professor Michele Guerra dell’Università di Parma – per questo sosteniamo questa mostra contro la violenza sulle donne, sapendo che l’arte sa condensare molteplici discorsi appartenenti a sfere diverse, e favorire la condivisione dei messaggi”.

Samuela Frigeri presidente del Centro Antiviolenza ha ricordato la lunga collaborazione con Caterina Orzi: “La mostra è anche un’occasione per raccontare di noi e del nostro lavoro con immagini belle, rappresentando momenti di sollievo, e non solo mostrando la donna-vittima, che è uno stereotipo da cui occorre uscire, ma parlando in modo diverso delle donne che vogliamo aiutare”.

“Ospitiamo la mostra nel salone, a contatto con i ragazzi che studiano: sarà per loro un’opportunità per una riflessione sul tema della violenza, attraverso immagini positive”, ha spiegato Daniela Moschini, direttrice della Biblioteca Palatina, che ha anche sottolineato la novità di una mostra figurativa in un luogo dedicato ai libri.

Stefania Provinciali, critica d’arte e curatrice della mostra, si è soffermata sull’uso che la Orzi fa della macchina fotografica: ”Caterina entra nell’oggetto con l’occhio, il pensiero e l’obiettivo, cercandone la luce e la positività, e restituendoci immagini piacevoli”.

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Negli anni il lavoro artistico di Caterina Orzi si è sempre più rivolto verso i temi sociali, orientandosi in particolare sul tema della la violenza sulle donne. Con la pubblicazione “RicAmo” del 2004 ha reinterpretato le opere di Artemisia Gentileschi. Successivamente, ha pubblicato “Donne&Donne” con la collaborazione di Coopi, Cooperazione Internazionale, avvicinandosi alle donne della Sierra Leone durante la guerra dei diamanti e con i loro volti ha creato storie di riscatto, con colori e collage.

Nel 2010 le “Cose non dette”: con il linguaggio del corpo femminile ed immagini decorate a tecnica mista, ha dato voce a concetti femminili nascosti.

Degli anni successivi sono gli autoscatti “Sulla mia pelle”, “Cronaca”, “Amori Senza” cogliendo elementi presi dalla natura, quasi tutti fiori posati delicatamente sulla pelle, quasi una carezza, riscatto da esperienze dolorose.

Nel novembre 2014 “Amori dalla Cenere” è stato ospitata alla Biblioteca della Camera dei Deputati con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Lampedusa e Linosa, evento promosso dalla Fondazione Nilde Iotti.

 

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