Per la Guardia di Finanza di Parma il 2016 è stato un anno particolarmente intenso. Le Fiamme gialle guidate dal colonnello Salvatore Russo hanno messo sotto sequestro nell’ambito delle loro indagini beni per ben 25 milioni 715mila euro circa, più del doppio rispetto all’anno precedente. Di questi ben 12,5 milioni circa sono soldi contanti, bloccati su conti correnti e depositi bancari mentre il resto è rappresentato dal valore commerciale di case, terreni, quote societarie e autoveicoli.
Ma nel mirino della Guardia di Finanza non ci sono solo reati di natura finanziaria o tributaria, ma anche quelli che rendono meno sicura la città. Come lo spaccio di droga: nel 2016 i finanzieri hanno effettuato 10 arresti, una denuncia a piede libero e 27 segnalazioni alla Prefettura dei clienti dei pusher. In totale sono stati sequestrati 308 grammi di cocaina e 29 di cannabinoidi. Non meno grave il lavoro sommerso, tanto che i finanzieri hanno denunciato a piede libero ben 25 datori di lavoro che impiegavano ben 27 lavoratori in nero, mentre altri 84 erano assunti in modo irregolare. Pericoloso è anche il gioco d’azzardo che rappresenta causa di rovina per molti. La Finanza ha quindi eseguito 28 interventi per il contrasto al gioco e alle scommesse illegali, sequestrando anche un paio di bische clandestine.
Per non parlare del contrasto alla vendita di prodotti contraffatti. Ben 69mila i pezzi sequestrati, che hanno portato alla denuncia di 15 persone. Lotta dura anche al riciclaggio: 5 persone denunciate, sequestro di beni per 283mila euro su un giro totale scoperto di 700mila euro. Avanzata inoltre la richiesta di sequestro in base alla legge antimafia di beni per 7 milioni di euro.
E’ stato il comandante provinciale in persona, colonnello Salvatore Russo, ad illustrare i numeri di un’attività tanto intensa che ha segnato tutto il 2016 al Comando di via Torelli. La Guardia di Finanza ha però come primario compito d’istituto la lotta all’evasione fiscale. Nel 2016 su questo fronte sono state avviate 48 indagini, ben 113 controlli fiscali e circa 2.700 controlli sulle strade. Denunciate 48 persone per reati tributari, scovati 36 evasori totali ed aziende con sede fittizia in Paesi con tassazione più bassa ma in realtà operanti nel Parmense. Ed ancora 43 persone denunciate per reati connessi al fallimento, una delle quali è finita in manette. Quindici i controlli nell’ambito dei prodotti petroliferi per la violazione delle accise di legge, che hanno portato alla scoperta di oltre 2 tonnellate di carburanti ed olii minerali.
La Guardia di Finanza di Parma, inoltre, ha scoperto frodi ai danni delle varie pubbliche amministrazioni per un totale di oltre 17,5 milioni di euro tra contributi ed agevolazioni non dovuti. Sarà la Corte dei Conti a dover procedere al materiale recupero delle somme indebitamente percepite da aziende e privati cittadini, ma la Finanza ha intanto sequestrato beni per circa 15 milioni di euro. In due casi la parte lesa è l’Unione Europea, alla quale sarebbero stati sottratti indebitamente 2,8 milioni di euro di contributi vari.
Tra le amministrazione danneggiate da privati cittadini c’è anche il Comune di Parma, che continuava ad erogare aiuti ad una famiglia che manteneva in città la propria residenza mentre in realtà viveva da tempo altrove.