Popolazione parmense in crescita, ma nascite in calo. Gli stranieri “salvano” la...

Popolazione parmense in crescita, ma nascite in calo. Gli stranieri “salvano” la montagna

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In controtendenza rispetto all’Italia (-0,14% secondo l’Istat), la popolazione di Parma e provincia continua a crescere. Ed è il terzo anno consecutivo che ciò accade, anche se l’aumento registrato nel corso del 2016 è limitato a un +0,3%, per un totale di 1.220 persone. Che porta il totale dei residenti a quota 448.207 al 1 gennaio 2017.

Quel che preoccupa è però il costante calo delle nascite che si trascina già da 7 anni e si stima che proseguirà anche nel prossimo futuro. Infatti, anche ipotizzando costante il numero medio di figli per donna, la quantità di donne in età riproduttiva continuerà a calare in futuro per molti anni, con una perdurante diminuzione delle nascite. La popolazione di età 0 nel Parmense – nel 2016 – è in calo dell’1% rispetto all’anno precedente (-38 bambini), con un totale di 2694 bimbi italiani ai quali si sommano 982 bambini stranieri.

Fino a settembre 2016 (ultimi dati disponibili) il territorio presenta inoltre un saldo naturale (nati meno deceduti) negativo di 739 persone. Ma per trovare un valore positivo bisogna risalire al 1972; dai primi anni ’90 fino al 2012 questa diminuzione veniva ampiamente compensata da una immigrazione molto sostenuta, che negli ultimi anni si è di molto ridotta, presumibilmente a causa della crisi economica che ha fatto diminuire i flussi in ingresso e aumentare quelli in uscita, anche di cittadini italiani. Nel 2016 le cancellazioni anagrafiche degli italiani diretti all’estero sono state quasi il triplo rispetto al 2010, è il fenomeno noto come “fuga di cervelli” cioè l’emigrazione di giovani ad elevata scolarizzazione.

Nelle fasce di età scolari, crescono nell’ultimo anno quelle collegate alla scuola primaria, età 6-10 (204 unità, +1,0%), scuola media, età 11-13 (356 residenti in più, +3,1%), scuola superiore, età 14-18 (15 persone, +0,1%). Da alcuni anni ormai risentono del calo delle nascite le prime fasce d’età, la 0-2 (asili nido), e la 3-5 (scuola materna), entrambe in calo, rispettivamente del -1,4% e del -2,7%. E’ prevedibile che nei prossimi anni questo calo si trasferirà anche alle fasce d’età successive.

Ma nel Parmense si vive anche molto bene. Continua infatti a salire il numero degli over 75, che ha raggiunto quota 56.191 residenti (+1%), dei quali ben 188 sono centenari e oltre. Un numero quest’ultimo in calo, dopo il picco di 220 registrato nel 2014. Cresce anche la fascia degli 80 anni e oltre, che arriva a 34.168 (+0,8%).

 

La popolazione straniera nel Parmense al 1 gennaio 2017 ammonta a 60.552 persone, il 13,5% del totale dei residenti, con un aumento rispetto all’anno precedente di 649 unità, pari all’1,1%. E’ il terzo anno dal 2015 che aumenta la popolazione di nazionalità straniera. Che però risulta più che triplicata rispetto al 2002, quando erano presenti soltanto 17.356 persone provenienti da altre nazioni. Anche se negli ultimi tempi le percentuali di crescita degli stranieri sono modeste, molto lontane dagli aumenti a due cifre percentuali che si erano rilevati praticamente a partire dal 1995 per 15 anni, arrivando a punte del 20% annuo di aumento.

Va tenuto presente, però, che sta aumentando di anno in anno la quantità di stranieri che acquisisce la cittadinanza italiana, anche a causa del raggiungimento del 18° anno di età  da parte di quote sempre più ampie di persone nate in Italia da genitori stranieri. In provincia di Parma, si sono registrate 1.150 acquisizioni di cittadinanza nel 2013, 1.947 nel 2014, e 2.203 nel 2015. E i numeri, considerando i nati da coppie straniere, sono destinati a crescere ulteriormente.

Tra le cittadinanze più numerose, al primo posto ci sono i rumeni (in crescita rispetto al 2016 del 9,4%, con un totale di 8.462 unità), seguiti a breve distanza dai moldavi, diminuiti invece del 4,3% (7.049), e dagli albanesi (-1,9%) con 6.453 persone. Tra le nazionalità in calo, anche quelle dei marocchini (-3,0%) e degli ivoriani (-3,9%). In crescita, tra le prime nazionalità presenti sul territorio, si collocano, oltre ai rumeni, i filippini (+2,1% per un totale di 2.856 persone) e, soprattutto, nigeriani (1.964, +8,9%), pakistani (899, +13,9%) e cinesi (1.511, +9,9%).

Nella fascia di età 25-29 anni gli stranieri raggiungono una percentuale del 27,6% rispetto alla popolazione complessiva. Anche nella fascia 0-4 i bambini stranieri sono ormai 1 su 4: il 25%. Cominciano ad avere qualche consistenza anche le persone con 65 anni e oltre: 2.251, nel 1997 erano solamente 114. Per quanto riguarda il genere, si conferma una leggera prevalenza delle donne (52,6%) rispetto agli uomini (47,4%). Un’inversione di tendenza che si protrae ormai dal 2009.

Il lavoro dell’Ufficio Statistica della Provincia di Parma è stato illustrato dal delegato Paolo Bianchi e dal responsabile Andrea Gaiani.

Conoscere i dati è fondamentale per governare – ha ricordato Paolo Bianchi – solo partendo dalla misura dei fenomeni della società e dell’economia è possibile intervenire efficacemente. La nostra provincia vede la sua popolazione crescere, seppur di cifre modeste, in un contesto di difficoltà demografica generale, che vede la popolazione dell’Italia diminuire, e solo 4 regioni su 20 aumentare. Questo conferma che il nostro territorio rimane più attrattivo di altre zone, che probabilmente hanno subito in misura maggiore gli effetti della crisi”.

A livello comunale la popolazione complessiva diminuisce, nell’ultimo anno, in 31 comuni su 45. In particolare, i decrementi maggiori si registrano nei centri della fascia montana: Palanzano (-3,2%), Berceto e Corniglio (-2,5%), Varsi e Tornolo (-2,1%), ma non solo. Vediamo infatti, tra i comuni di pianura: Roccabianca (-2,4%), Polesine Zibello (-1,6%) e Busseto (-0,7%), e altri con decrementi minori.

Di contro, gli incrementi percentuali più significativi si registrano per Collecchio (+1,1%, pari a 163 residenti), Parma (+0,8%, pari a 1.581 persone), Sala Baganza (+0,7%, ovvero 38 abitanti) e Torrile (anch’esso +0,7%, corrispondente a 57 individui).

Le più alte percentuali di crescita della popolazione straniera le troviamo in diversi comuni montani o dell’alta collina (Bore, Tornolo, Monchio delle Corti, Pellegrino Parmense); sono numeri bassi in valore assoluto, ma che in realtà demograficamente in crisi possono rappresentare un sostegno significativo. In 20 comuni su 45 si rileva nell’ultimo anno una diminuzione degli stranieri.

La più alta incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si registra nei comuni di Langhirano (20,2%), Calestano (18,2%) e Colorno (17,3%). Anche alcuni comuni di montagna raggiungono percentuali di presenza straniera piuttosto alte, a differenza della generalità di questa zona altimetrica: ad esempio, Tizzano Val Parma (13,3%), Berceto (10,2%), Solignano (9,2%) e Palanzano (9%).

 

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