Anziano scende per gettare i rifiuti e gli rubano l’auto. Arrestato tunisino...

Anziano scende per gettare i rifiuti e gli rubano l’auto. Arrestato tunisino espulso dall’Italia

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Si ferma nei pressi per gettare la spazzatura, ma lascia le chiavi nel quadro e in un istante gli hanno portato via l’auto. Vittima del furto, nella tarda serata di mercoledì, un anziano parmigiano. Ma l’immediato intervento di una volante della Polizia ha permesso di recuperare la Seat Cordoba e di arrestare il ladro, B.B./N., 30 anni, cittadino della Tunisia residente a Reggio Emilia ma di fatto domiciliato a Parma, già ben noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti. Il 30enne è accusato di furto aggravato.

Gli agenti hanno intercettato l’auto rubata in piazza Rastelli, dove hanno notato l’uomo muoversi con fare sospetto nei pressi dell’autovettura, una Seat Cordoba, e che alla vista della pattuglia ha gettato a terra degli arnesi. Fermato e sottoposto a controllo, è risultato essere B.B.N., anche se sprovvisto di documenti di identità.  Intanto è stato recuperato anche un mazzo di chiavi di auto che il tunisino aveva gettato a terra non appena arrivata la volante. Da successivi accertamenti, confermati poi dalla denuncia sporta dall’anziano proprietario del veicolo, si è appurato che questi, aveva lasciato il veicolo incustodito con le chiavi inserite nel quadro, nei pressi di via Brescia il tempo necessario per gettare l’immondizia. In quel frangente il tunisino è salito a bordo del veicolo, impossessandosene ed allontanandosi a forte velocità in direzione di via Firenze.

L’autovettura e lo straniero sono stati poi intercettati nelle vicinanze, ove il tunisino era intento ad abbandonarla per proseguire la sua fuga a piedi. Presso gli Uffici della Questura di Parma B.B.N. è stato sottoposto a perquisizione personale ed ai rilievi foto-dattiloscopici che hanno consentito l’identificazione certa dello straniero, accertando che a suo carico oltre a precedenti per furto di autovetture, grava anche un decreto di Espulsione dal Territorio Nazionale. La perquisizione ha consentito di rinvenire alcuni oggetti che il magrebino aveva sottratto dall’interno dell’autovettura insieme ad una somma di denaro pari a 100 euro.

B.B.N. è stato tratto in arresto per il reato di furto aggravato continuato e denunciato a piede libero per i reati di Falsa Attestazione a Pubblico Ufficiale e Sostituzione di Persona, dichiarando le proprie generalità agli agenti in modo mendace sostituendosi al fratello ignaro dei fatti.

Nel pomeriggio di ieri 16 marzo, B.B.N. è stato processato con rito direttissimo e condannato alla pena detentiva di anni 1 e mesi 6 da scontare in carcere.

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  1. Si era fermato per gettare l’immondizia si è visto rubare l’auto sotto gli occhi. E’ successo a un anziano parmigiano mercoledì scorso intorno alle 20.30. Subito è scattato l’allarme e la polizia è riuscita a fermare il ladro della Seat Cordoba. “Si tratta di un tunisino di 30 anni, residente a Reggio e pluripregiudicato – ha spiegato il segretario della Lega Nord Emilia Gianluca Vinci – a suo carico, oltre ai già precedenti furti di auto, grava anche un decreto di espulsione dal territorio nazionale, che appunto non è stato eseguito. Il tunisino è stato quindi processato per direttissima e condannato alla pena detentiva di un anno e sei mesi. Come già altri anche questa persona, dopo essere stata nuovamente catturata, viene rinchiusa in un carcere italiano rimandando di conseguenza l’espulsione, continuando a mettere a rischio la vita dei cittadini”. La responsabile degli enti locali della Lega Nord Parma Laura Cavandoli è intervenuta ricordando il caso eclatante di Mohamed Jella del 2015: “Il tunisino, destinatario anch’esso di un decreto di espulsione che non aveva rispettato, uccise la con efferata violenza la compagna parmigiana Alessia Della Pia e fu fermato ben due volte a Parma da carabinieri e polizia prima del delitto. Jella è ancora latitante e a distanza di un anno e mezzo nulla è cambiato e le espulsioni non vengono eseguite lasciando impuniti e liberi di delinquere in tutto il Paese soggetti altamente pericolosi”.

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