Lui arriva dal Salento e a Parma ha messo radici dal 2016 per proseguire gli studi universitari nel campo dei beni artistici e dello spettacolo. Si chiama Davide Caputo, ha 20 anni, e la sua passione è scrivere. Dopo “Maturando”, pubblicato a fine 2015, è arrivato quest’anno “Onironauti”, la sua seconda fatica letteraria con prefazione del professor Franco Ventura. Un libro che si legge tutto d’un fiato, composto da una sezione in prosa e una in versi, affronta il tema dei sogni e dei diversi modi in cui ognuno di noi può cercare di inseguirli.
Nel territorio di Pace ci sono otto montagne, una pianura e un paesino. Sulle otto montagne ci sono otto montanari, animati da sentimenti diversi nei confronti degli altri, interessati a dominare sull’intera catena, nonostante la Natura avesse assegnato loro una montagna ciascuno. La Natura, poi, aveva popolato la pianura di animali, tutti erbivori, tranne due: un cane malato e una volpe col sogno di essere uguale agli altri, che non avevano bisogno di mangiare la carne. Nella pianura c’era un parco, grande, e nel parco c’era un tesoro, grandissimo. Nel paesino, tra tanta gente lì a Pace, c’era un ragazzo che aveva provato a viaggiare e a sognare, una specie di onironauta.
Davide Caputo con “Maturando” è stato finalista, a Roma, della XXVII edizione del premio Belli e della XVI edizione del premio nazionale letterario Nobildonna Maria Santoro, entrambi organizzati dal Centro Culturale Belli di Roma. A febbraio del 2017 è uno dei venti finalisti della XXX edizione del premio “San Valentino… innamorati a Camogli” a Camogli (Ge). Adesso arriva “Onironauti”, il suo secondo libro, in vendita on line.