Tre medici al Rotary svelano i contenuti della bellezza di ieri e...

Tre medici al Rotary svelano i contenuti della bellezza di ieri e di oggi

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Che cos’è la bellezza? Un enigma che da sempre affascina l’uomo. Un rebus a cui hanno cercato di dare un’interpretazione tre medici in un gremito incontro organizzato dal Rotary presso il Link hotel. Un neuropsichiatra, un medico dello sport ed un chirurgo estetico hanno raccontato il loro quotidiano incontro con la bellezza.

Gianfranco Marchesi ha illuminato il lato della neuro-estetica, spiegando come i neuroni specchio siano la prima interfaccia con la bellezza e con l’opera d’arte perché tutte le impressioni fissate nella retina vengono catturare e in un frangente precognitivo e ci riconsegnano l’immagine stessa. Entra poi in gioco la nostra corteccia cerebrale che dà un senso a quello che vediamo andando a cercare una corrispondenza in una sorta di enciclopedia delle forme. Infine nell’area orbito-frontale del nostro cervello viene espressa la vera sentenza sulla piacevolezza o meno della visione di un oggetto, di un viso di un suono. “Il senso estetico – prosegue il neuropsichiatra – è nato nel nostro cervello per sfuggire al caos e al disordine, per dare un significato alle percezioni e l’arte che è la comunicazione intersoggettiva della bellezza è uno stimolo potente culturale ed emozionale”.

Il medico dello sport Gianfranco Beltrami fa invece un tuffo nel passato descrivendo la bellezza e l’atleta nelle antiche civiltà dove l’armonia dell’aspetto fisico era messa sullo stesso piano dell’intelligenza o la volontà d’animo. I greci chiamavano l’uomo ideale Kalos: bello e buono ed in questo connubio che nasce il prototipo dell’eroe: fusione completa di bellezza e virtù.

Ma ai giorni nostri qual è il nemico più forte della bellezza? Per Beltrami senza alcun dubbio è la sedentarietà. Responsabile dell’insorgenza di moltissime patologie anche mortali. Oggi siamo chiamati per rimanere belli nell’accezione più specifica di sani praticando sport. Questa necessità è la risposta ad un fatto strettamente fisiologico: il Dna della specie umana  è programmato per un pesante lavoro manuale e per una nutrizione scarsa e povera. Condizioni queste oggi molto mutate nella nostra vita di gran parte degli italiani.

Bellezza della natura, bellezza del corpo e canoni aurei ma per il chirurgo plastico Edoardo Caleffi la bellezza è prima di tutto integrità e funzione. Il chirurgo plastico lavora su tutto il corpo per cercare l’armonia e l’integrità. Perché se è vero che la maschera aurea (una sorta di schema ideale delle proporzioni del viso) fornisce le indicazioni sulla piacevolezza dei tratti somatici la stessa non può diventare un canone assoluto. L’involucro non deve prendere il sopravvento sull’interno e il chirurgo plastico viene chiamato a porre rimedi agli squilibri esistenti.

La bellezza rimane intatta nel suo mistero ed ancora per secoli la poesia, l’arte, la musica tenteranno di distillare gocce preziose del suo profumo. Noi possiamo solo seguirne la scia.

Maria Elena Mozzoni

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