E’ costata carissima al Parma Calcio la follia degli ultimi minuti di gara con il Forlì. Mano pesantissima del giudice sportivo, che ha inflitto due giornate di squalifica all’allenatore Roberto D’Aversa e al bomber Emanuele Calaiò, entrambi per “comportamento offensivo verso l’arbitro al termine della gara“.
Una bagarre finale non certo consona a una realtà di Lega Pro che ambisce al salto di categoria, proseguita anche negli spogliatoi del Tardini, a gara ormai conclusa. Tanto che, secondo il referto dell’arbitro Ivan Robilotta di Sala Consilina, il giudice sportivo della Lega Pro ha inflitto anche l’ennesima multa alla società Parma Calcio 1913. E questa volta di ben 5.000 euro.
Il tutto “perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere proprio settore un petardo, senza conseguenze”, cosa già accaduta anche in altri stadi e costata migliaia di euro di sanzioni alla società, ma anche “perché persona non identificata, ma riconducibile alla società, si introduceva indebitamente negli spogliatoi, al termine della gara, e avvicinatasi minacciosamente e con veemenza all’arbitro gli rivolgeva reiterate frasi offensive cercando il contatto fisico, a stento trattenuta da altre persone presenti”.
Il Parma dovrà quindi fare a meno di Calaiò e dei suoi colpi spesso risolutivi nella fondamentale trasferta di Mantova di domenica 12 marzo alle 14.30 e nella gara interna con il Fano della domenica successiva alle 14.30. Due gare fondamentali dalle quali devono venire fuori per forza i 6 punti a disposizione se davvero si vuole puntare ancora al primo posto (Venezia permettendo).