Centinaia di buyer in arrivo da tutto il mondo, mille espositori, due collaterali organizzate con due musei italiani, il fuorisalone della cultura che partirà a primavera coinvolgendo, con un progetto ideato dallo scrittore Gianluigi Ricuperati, la città di Parma. E ancora modernariato, gli oggetti più iconici del collezionismo vintage dai bauli Louis Vuitton alla kelly bag di Hermés e altri conversation pieces che nessuna donna assennata considererebbe mai futili. Infine la breccia in un pubblico sempre più giovane e cosmopolita in cerca del pezzo unico da acquistare o semplicemente di novità da rincorrere.
“Ci accorgiamo di affrontare l’arte nel senso più ampio riuscendo così a lambire frange di confine, i giovani, che si sono in questi anni avvicinati sempre di più a una kermesse dedicata tradizionalmente all’antiquariato – afferma Ilaria Dazzi, Brand Manager di Mercanteinfiera. Rinnoviamo ogni edizione grazie a espositori che sanno cavalcare tendenze e scovare oggetti con una loro storia. Quest’anno – continua Ilaria Dazzi – troveremo la sezione dell’albero di mele cresciuto nella proprietà di Shakespeare, la cazzuola usata da Margareth Thatcher alla posa della prima pietra di una fabbrica britannica e la bicicletta usata da Donald Sutherland sul set di ‘900 d Bertolucci”.
E’ questo Mercanteinfiera, la kermesse internazionale che prenderà il via sabato 25 febbraio (fino a domenica 5 marzo) a Fiere di Parma. Quattro padiglioni, 45.000 metri quadrati di superficie espositiva che accoglieranno le novità proposte dei 1.000 espositori presenti e buyer in arrivo da Stati Uniti, Francia, Germania, Argentina, Austria, Russia e Spagna.
Novità importante dell’edizione di primavera è Mercanteinfiera Atelier: una vetrina on line permanente che raccoglie il meglio delle collezioni degli espositori iscritti ad entrambe le edizioni e che gli appassionati potranno continuare a consultare per i loro acquisti tutto l’anno.
Fiere di Parma allestirà anche due mostre collaterali. “L’Oro Matto e il gioiello-fantasia nella prima metà del Novecento”, in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore e curata da Bianca Cappello storica e critica del gioiello e da Letizia Frigerio, Direttrice del Museo: oltre 100 pezzi prodotti nel paese della magica finzione dell’”oro matto”, Casalmaggiore e realizzati in placcato oro, in leghe metalliche, materiali plastici, finto corallo, finti rubini, finti diamanti. Gioielli del popolo per imitare quelli dei re.
A fianco i bijou dei grandi bigiottieri italiani da da Ornella Bijoux per Biki, (sarta milanese che ha plasmato l’eleganza della Callas), da Emma Caimi e Carla Pellini, da Ottavio Re e Giuliano Fratti.
E poi “ll mare sorride da lontano: dipinti, incisioni, manifesti e oggetti intorno all’immaginario del mare” Un percorso a tappe, ideato da Paolo Aquilini, Serena Bertolucci, Luca Leoncini, Laura Cattoni e Simone Frangioni del Museo di Palazzo Reale di Genova, che si snoda tra guide turistiche, abiti d’epoca, fotografie ed affiche pubblicitarie, per raccontare il mare come luogo dell’anima e di passioni.
Un binomio inedito, quello di fiera-museo che rappresenta la nuova sfida del polo fieristico. “L’idea è creare una sintesi tra un luogo in cui si entra per scoprire la storia culturale e del costume con l’arte in senso ampio” conclude Ilaria Dazzi.