Nulla di nuovo sotto il sole, o meglio sotto le luci dell’auditorium della scuola Don Milani di via Montebello dove giovedì sera si è tenuto l’incontro con la cittadinanza per fare il punto sull’epidemia di legionellosi che ha colpito il quartiere tra agosto ed ottobre scorsi. Presenti il sindaco Federico Pizzarotti e i rappresentanti dell’Ausl, è stato ribadito che il batterio che ha colpito 41 persone si è diffuso per via aerea e che quindi le torri di evaporazione rimangono le uniche responsabili. Ma anche che non è stato possibile risalire alla fonte precisa, in quanto il Dna dei batteri rinvenuti in alcune torri non corrispondeva a quello che ha infettato i pazienti. Lo ha ribadito Maurizio Impallomeni, dirigente della Sanità pubblica.
Ma è stato anche ricordato che rimane in vigore l’ordinanza del sindaco Pizzarotti di ottobre scorso, che obbliga a segnalare la presenza di torri di evaporazione sul territorio comunale e a procedere alle previste manutenzioni e sanificazione per evitare l’accumularsi del batterio della legionella.
Il direttore generale dell’Ausl, Elena Saccenti, ha sottolineato “l’improbabilità” di un’altra epidemia di legionellosi, ma è stato comunque messo a punto un protocollo insieme al Comune che fa scattare una massiccia campagna informativa verso la cittadinanza. Appena si presenteranno due pazienti affetti da legionellosi con probabile esposizione alla medesima fonte, scatterà subito un piano che prevede l’attivazione di numero verde, mail dedicata, costituzione dell’unità di crisi, punti informativi con personale specializzato e persino la diffusione di notizie in merito via whatsapp.