Continua la collaborazione tra Azienda Usl di Parma e CePDI (Centro Provinciale di Documentazione per l’Integrazione scolastica, lavorativa e sociale), che hanno sottoscritto una nuova convenzione per gli anni 2017-2018. L’accordo punta, in generale, a migliorare sia in quantità che in qualità i servizi sanitari e sociali per le persone con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento, facilitandone anche accesso e fruibilità da parte degli utenti. La nuova convenzione prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro tecnico multidisciplinare e interistituzionale per migliorare la tempestività e l’appropriatezza degli invii di persone disabili al sistema sanitario e per collaborare ai progetti elaborati dai Piani di Zona prioritariamente su integrazione scolastica e disturbi specifici dell’apprendimento.
“Con la nuova convenzione prosegue la lunga collaborazione con il Cepdi, che si fonda sulla consapevolezza che l’attività di cura e riabilitazione non devono essere lontani dai mondi vitali della disabilità quali la scuola e la formazione – ha sottolineato Elena Saccenti, direttore generale Ausl -. Anzi: questo diretto collegamento tra sanità e mondi vitali, dunque tra Ausl e Cepdi, è fondamentale per costruire ogni giorno un tassello in più di vera integrazione“.
“Gli strumenti pedagogici che mettiamo in campo e rilanciamo con questa nuova convenzione tengono conto sia delle necessità individuali che del contesto classe – ha invece spiegato Danilo Amadei, presidente CePDI Parma -. Si tratta di un insieme di risorse, attività e progetti che senza il contributo dell’Ausl, dopo lo svuotamento di competenze e fondi dell’ente Provincia, non sarebbe stato possibile proseguire“.
Secondo Anahi Alzapiedi, direttore attività socio-sanitarie Ausl di Parma, “questo progetto pluriennale previsto dall’intesa ci garantisce risorse e strumenti che non sono disponibili nei Servizi sanitari, e grazie ai quali è possibile migliorare la presa in carico complessiva dei disabili e dunque i loro livelli di integrazione“.
Mentre Alberto Mutti, presidente Anmic di Parma, ha voluto sottolineare come “in un momento storico come questo, in cui la solidarietà, insieme ad altri principi fondanti della nostra Costituzione, sta venendo a mancare, c’è grande bisogno di collaborazioni come quella presentata oggi, nella biblioteca del Cepdi, che è un luogo di cultura. Se viene a mancare la cultura della disabilità, possiamo cominciare a preoccuparci, perché ci vuole poco perché i disabili tornino ad essere considerati meri costi da eliminare, come già accaduto nei periodi più bui della nostra storia“.
Presenti alla firma della convenzione anche la logopedista Anna Calderoni e la fisioterapista Chiara Malvisi, entrambe professioniste in servizio all’Ausl di Parma.
In due anni sono state 180 le consulenze richieste al CePDI, di cui 118 da Parma, 18 da Fidenza, 26 dal Distretto Sud-Est, 12 dalle Valli del Taro e del Ceno e anche 6 da fuori provincia. Consulenza rivolta a docenti, famiglie e alunni sul tema dei disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia), sia su aspetti teorici (definizione e caratteristiche generali) e normativi, sia su strategie didattiche, misure dispensative e strumenti compensativi.
Con la nuova convenzione, il CePDI si impegna a fornire supporto personalizzato e di accompagnamento all’uso delle tecnologie informatiche per gli apprendimenti scolastici e la vita quotidiana, nell’ambito dei percorsi diagnostico-abilitativi di competenza dell’AUSL; garantire supporto agli operatori di neuropsichiatria e agli operatori scolastici per dare ad alunni e genitori indicazioni sugli ausili e le risorse informatiche più adeguate (es. libri digitali, sintesi vocali, software per l’apprendimento e la costruzione di mappe mentali, strutturali e concettuali, ecc.) rispetto alle valutazioni diagnostiche effettuate; organizzare interventi periodici di aggiornamento rivolti a operatori sanitari, scolastici e alle famiglie sul tema delle nuove tecnologie per la disabilità e i disturbi specifici dell’apprendimento. L’Azienda USL mette a disposizione due operatori – logopedista e fisioterapista – per 50 ore annuali per ciascun professionista, oltre a un contributo per l’attività oggetto dell’accordo di 15 mila euro annuali.