Sessanta nuovi posti di lavoro e un investimento di 50 milioni di euro per potenziare lo stabilimento Barilla di Rubbiano, inaugurato da Mario Monti nell’ottobre 2012. Oltre ai sughi a base pomodoro, pesti e pestati del gruppo Barilla, a Rubbiano si produrranno adesso anche tutte le ricette a base di carne prodotta in Italia. Dal 2012 l’impianto costato 40 milioni ha già fruttato alla multinazionale parmigiana un +45% di vendite, quasi totalmente destinate all’export (75%). L’ampliamento dell’impianto produttivo – già comunicato ai sindacati di categoria – porterà ad una ulteriore crescita e dovrà essere a regime entro il 2018, con una capacità produttiva di oltre 122.000 tonnellate all’anno. Senza però trascurare l’aspetto ambientale: -32% emissioni di CO2, -47% di consumo idrico.
«Sarà una fabbrica totalmente integrata, progettata internamente e assolutamente coerente con la strategia aziendale del “Buono per Te, Buono per il Pianeta” – dice Carlo Carteri, responsabile degli stabilimenti pasta e sughi in Europa -. Sarà caratterizzata da impianti e tecnologie innovative, robotizzate e digitalizzate, in linea con le logiche dell’Industria 4.0, in grado di elevare ulteriormente i già alti livelli di qualità e sicurezza del prodotto, coniugando gli aspetti di efficienza e flessibilità, anche attraverso un sofisticato sistema di tracciabilità».
Per quanto riguarda i sughi, Barilla, oltre che in Italia, è già leader anche in Francia, Germania, Grecia, Svizzera e Slovenia.