“L’Emilia-Romagna è al sesto posto nella classifica nazionale delle regioni con più beni sequestrati alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Stando ai dati diffusi dal ministero dell’Interno lo scorso agosto, a Parma nello specifico sono state sequestrate sei aziende, 54 appartamenti, 78 tra box e magazzini, 16 terreni e sette beni patrimoniali di altro genere. Questi numeri, se da un lato dimostrano la necessità di procedere in tempi rapidi alla assegnazione dei beni per fini pubblici e sociali, dall’altro attestano che la nostra provincia è sempre più un territorio in cui le mafie hanno deciso di investire“.
A rilanciare il problema mafia sul territorio di Parma – anche se i numeri sono a livello provinciale – è l’ingegner Paolo Scarpa, candidato alle primarie del centrosinistra del prossimo 5 marzo per la scelta del candidato sindaco.
“L’interesse delle mafie ricade principalmente sul settore immobiliare e su quello finanziario, di conseguenza massima attenzione va posta al lavoro nero nell’edilizia e alle operazioni finanziarie in odore di riciclaggio – sottolinea Scarpa -. Il Comune di Parma, che nel 2014 ha costituito un osservatorio contro le mafie, quali risultati ha raggiunto? Mi pare scarsi, anche in termini di contributi, tenuto conto dell’assenza di attività continuative e di strategie già denunciate dal gruppo consiliare del PD. Credo che su questo fronte convenga impegnarsi di più e in maniera concreta, particolarmente in collaborazione con le sigle sindacali – da sempre sul fronte del contrasto alle mafie – per evitare che, un domani non troppo in là da venire, ci possiamo trovare tutti a piangere sul troppo tempo sprecato senza neppure la forza di reagire”.