Luigi Alfieri che da una casetta disegnata da un bambino è partito per costruire quella che si può chiamare “casa Parma”, torna a parlare di case. Questa volta per affrontare il delicato tema dell’emergenza abitativa, con una proposta non originale perché già sperimentata in quel di Mantova, ma che secondo il candidato sindaco di “Parma non ha paura” potrebbe trovare applicazione anche nella città ducale.
“Avere una casa, un luogo in cui vivere, stare in tranquillità con la propria famiglia, cioè poter abitare la città in modo dignitoso è uno dei primi elementi d’inclusione sociale. Avere una casa significa una vita vissuta bene e non ai margini. Il problema abitativo è grande a Parma: molto spesso l’amministrazione comunale si trova a fronteggiare l’emergenza di occupazioni abusive e di persone che vivono per strada. A Mantova hanno programmato alcuni interventi innovativi: è una città vicina che si pone ai posti più altri della qualità della vita ed è giusto importare buone prassi e pensare di replicarle a Parma”, spiega Luigi Alfieri.
“Il punto di partenza per Mantova – continua il candidato sindaco – è che il Comune ti aiuta, ma deve avere un ritorno: quindi chiede l’impegno del beneficiario ad aderire a una associazione o a collaborare a iniziative condivise nella zona in cui andrà a vivere. Così viene scardinata l’idea della sovvenzione senza nulla in cambio. Se ottieni una casa è perché hai voglia d’impegnarti per il quartiere in cui abiti e la comunità in cui ti riconosci. Mantova ha dato vita a un piano con soluzioni innovative rispetto al passato: oltre ad offrire un’abitazione a chi la cerca a prezzi contenuti chiede in cambio uno sforzo di partecipazione nella vita del quartiere. Anche per Parma diventa necessario l’introduzione di un’Agenzia per la casa, un ente di coordinamento rispetto ai temi che esulano dall’Erp (edilizia residenziale pubblica): l’agenzia dovrà occuparsi di misure sulle morosità incolpevoli, di contributi destinati agli inquilini con sfratto esecutivo per finita locazione, di contributi sul contenimento dell’emergenza abitativa, di progetti di welfare di condominio. Inoltre – conclude Luigi Alfieri, ponendo così le basi per l’avvio di un progetto che ha già provato altrove la sua efficacia – un elemento innovativo e che andrà incontro alle esigenze di giovani coppie e single sarà l’introduzione di affitti a canone calmierato e di fondi di garanzia: in chiave futura nell’ottica di un vero processo d’inclusione i beneficiari si dovranno impegnare a restituire una parte di affitto anticipato dal comune e a seguire il processo partecipativo di vita dei quartieri e della città in generale”.