Ermir Blushaj, venerdì l’ultimo saluto a San Polo di Torrile

Ermir Blushaj, venerdì l’ultimo saluto a San Polo di Torrile

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Ermir Blushaj

L’ultimo saluto ad Ermir Blushaj, lo sfortunato 21enne che ha perso la vita lunedì pomeriggio in seguito a un incidente stradale a Carpi, sarà domani, venerdì, alle 15, nella sua San Polo di Torrile. La processione dei tantissimi amici del ragazzo albanese d’origine, ma da vent’anni in Italia, è iniziata già ieri nella sala del commiato della Villetta, dove la salma è giunta dall’ospedale di Carpi dove Ermir è spirato poco dopo il ricovero (leggi).

Un conforto per la famiglia – papà Myzafer, titolare della Meri Trasporti, mamma Fiqirete, il fratello Ahmet che gioca a calcio nello Scanderberg – in un momento di grande strazio per la perdita di quel ragazzo a cui tanti amici a Parma volevano un gran bene. Amava lo sport ed aveva grande rispetto per tutti. Le sue passioni erano la boxe, tanto che si era avvicinato alla Boxe Parma, e lo sci che praticava nei momenti liberi. Tifoso dell’Inter, Ermir era davvero un bravo ragazzo.

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Dopo il diploma all’Itc Melloni di Parma, Ermir aveva deciso di lavorare al fianco del padre alla Meri Trasporti. E proprio alla guida di uno dei furgoni della ditta, lunedì verso le 15, a Cortile di Carpi, in seguito allo scontro con una Bmw, ha incontrato la morte. Doveva fare delle consegne e alcuni ritiri di merce. Aveva quasi finito il giro e da lì a poco avrebbe fatto ritorno come sempre a San Polo. Ma questa volta no. Il destino beffardo lo ha fermato lungo quella strada, teatro già di altri gravi incidenti.

Martedì i genitori hanno dovuto fare il doloroso riconoscimento all’ospedale di Baggiovara, ieri la salma è arrivata alla Villetta da dove, domani, venerdì, partirà alla volta di San Polo di Torrile per un ultimo passaggio in via I Maggio, nella casa in cui Ermir Blushaj viveva con i genitori, il fratello e i nonni. Tutti devastati dal dolore. Alle 15 il corteo funebre partirà dalla casa deklla famiglia Blushaj alla volta del cimitero del paese dove un ragazzo pieno di vita e di affetti – volato via troppo, troppo presto – dovrà riposare nella terra come prevede la tradizione albanese.

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