Sarà processato a Bari ad aprile per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina Majid Muhamad, 45 anni, iracheno, conosciuto anche a Parma dove aveva sede una cellula dell’organizzazione terroristica fondata nel 2001 dall’emiro Mullah Krehar, di cui l’uomo faceva parte. La Procura della Repubblica barese ha chiesto per Majid – che ha già scontato una condanna a 10 anni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Milano – il giudizio immediato. L’uomo è sospettato di essere ancora un terrorista, ma è stato arrestato il 7 dicembre scorso dalla polizia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E per il momento sarà processato soltanto per questo reato.
Le indagini, coordinate dal pm della Dda Roberto Rossi, hanno accertato che il 45enne forniva documenti falsi e alloggio a decine di cittadini provenienti da Pakistan, Egitto, Iran, Marocco e Turchia. Dalle intercettazioni, però, sarebbero emersi anche nuovi contatti con gli amici che Muhamad frequentava ai tempi in cui viveva a Parma. Gli inquirenti non escludono che il gruppo si stesse riorganizzando per tornare a favorire l’ingresso in Europa di foreign fighters. Per quanto riguarda il reato di terrorismo internazionale, però, le indagini sono ancora in corso e l’inchiesta non può considerarsi conclusa. Al centro delle indagini, oltre al materiale trovato nella casa dell’uomo, anche le intercettazioni telefoniche in cui ci sarebbero delle frasi in codice: si citano tartufi e cinture di karate, ma si teme si tratti di esplosivi. Majid Muhamad adesso è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Rossano, in provincia di Cosenza.