“Trasparenza e legalità sono stati tra i cavalli di battaglia con cui l’allora 5 stelle Pizzarotti è stato eletto in Comune a Parma. Ma come i suoi ex compagni di Movimento a Roma, l’attuale civico Pizzarotti ha dato prova di non prestare molta attenzione a questi principi, in particolare nell’applicazione del procedimento amministrativo“.
A lanciare l’accusa, ormai in piena campagna elettorale, è il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Nicola Dall’Olio, il quale denuncia che “in base ai controlli effettuati dall’Anac, Autorità Nazionale Anti Corruzione, il Comune di Parma risulta infatti inadempiente nella pubblicazione dei dati sui contratti prevista della Legge 190/2012, nota come legge anticorruzione”.
Un attacco al sindaco Federico Pizzarotti e alla sua giunta sulla questione trasparenza per non aver rispettato, sostiene Dall’Olio, “l’articolo 1 della legge stabilisce che le amministrazioni debbano trasmettere annualmente all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici le informazioni relative a tutti i bandi ed appalti attivati, in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e rielaborare i dati. Questi dati riguardano l’oggetto del bando, l’elenco degli operatori invitati, l’aggiudicatario, l’importo di aggiudicazione, i tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura, l’importo delle somme liquidate”.
Addirittura, continua il capogruppo Pd in Comune, “per l’anno 2016 il Comune di Parma risulta l’unico capoluogo dell’Emilia Romagna non in regola con gli adempimenti e per il quale il controllo dei dati inviati all’Autorità si è concluso con esito fallito. Che la trasparenza non fosse il pezzo forte di Pizzarotti lo si era visto in più vicende. E certo non basta dichiararsi civici per cambiare natura e mantenere fede a quanto si promette agli elettori”.
LA REPLICA: TUTTO IN REGOLA, SOLO UN DISGUIDO TECNICO
“Siamo alle solite: attaccare subito, verificare mai. Nonostante il consigliere Dall’Olio sappia bene come funziona una pubblica amministrazione e abbia tutti gli strumenti per poterlo fare. Gli sarebbe infatti bastato contattare gli uffici comunali per scoprire che le presunte inadempienze rispetto alla pubblicazione dei dati sugli appalti, è chiaramente un mero errore tecnico di formattazione all’interno del file“.
Così il gruppo consiliare di maggioranza EffettoParma replica al consigliere Dall’Olio. E svela anche il retroscena che avrebbe dato origine al disguido.
“Non appena l’Autorità Nazionale Anti Corruzione ha pubblicato i dati e ci si è resi conto dell’errore – spiega la notte del gruppo consiliare che sostiene l’amministrazione Pizzarotti – si è provveduto alla correzione e l’invio ad ANAC stessa, la quale non ha però ancora aggiornato il suo sito internet a riguardo. Chi come Dall’Olio lavora nella Pubblica Amministrazione dovrebbe essere a conoscenza della differenza tra errori tecnici e volontà politica, ma in casa PD la campagna elettorale è già iniziata e a Dall’Olio tutto fa brodo, anche gridare alla mancanza di trasparenza o ancora peggio di legalità pur di guadagnarsi un posto sui giornali, con tanto di chiusura finale dedicata agli elettori”.
Il gruppo di maggioranza chiude con una considerazione che suona come una stilettata a Dall’Olio e compagni: “Crediamo che l’onorabilità di Parma e il rispetto del lavoro degli amministratori e dei tanti dipendenti comunali, che con scrupolo si impegnano nell’eseguire ogni adempimento di legge, dovrebbero avere un peso maggiore. Anche in tempo di primarie“.
LA REPLICA DEL COMUNE DI PARMA
Trasparenza e rispetto della legge anti corruzione sono sempre stati oggetto di particolare attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale che, nel tempo, si è sempre adoperata per fare in modo che il sito del Comune sia la porta di accesso all’ente senza segreti: una torre di vetro dentro cui il cittadino può muoversi liberamente. Ecco, quindi, alcune precisazioni in merito alle presunte irregolarità sollevate dal consigliere Dall’Olio. IL’obbligo di pubblicazione richiamato dal consigliere è previsto dall’art. 37 del d.lgs 33/2013 “Decreto Trasparenza” e art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012.
Con riferimento ai procedimenti legati alla scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture le stazioni appaltanti sono tenute a pubblicare nei propri siti web istituzionali: la struttura proponente; l’oggetto del bando; l’elenco degli operatori invitati a presentare offerte; l’aggiudicatario; l’importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura; l’importo delle somme liquidate.
Il Comune di Parma sin dall’ entrata in vigore delle suddette disposizioni ha ottemperato all’obbligo pubblicando puntualmente, con grande sforzo di tutti i dipendenti dell’Ente, i dati richiesti che sono liberamente accessibili a tutti i cittadini nella sottosezione “bandi di gara e contratti” della sezione “Amministrazione Trasparente” del portale del Comune di Parma:
http://www.comune.parma.it/trasparenza/Trasparenza-AVCP.aspx
L’anomalia è da imputare a meri errori di formattazione all’interno del file in relazione ai quali il Comune ha contattato i servizi informatici dell’ANAC – Autorità Nazionale Anti Corruzione – per individuare e risolvere il problema legato alla trasmissione all’Autorità dei dati in un particolare formato. A fronte della risoluzione dei problemi sul file, ANAC non ha aggiornato il suo sito. A questo proposito, tramite appositi tool è possibile appurare che, sia il file 2015 che il file 2016, sono formalmente corretti.
Lo stesso problema è stato riscontrato da centinaia di enti ed istituzioni. L’Autorità, che, per altro, non ha mai inviato segnalazioni di inadempimenti in merito al Comune, e ogni cittadino possono comunque accedere alle informazioni: la trasparenza è quindi comunque garantita.