Il 24 gennaio è stato presentato alla Reggia di Colorno il progetto per far dichiarare il fiume Po riserva UNESCO, dopo la tutela del Delta, che è già sotto il marchio. Si tratta di un bellissimo progetto, che coinvolgerebbe diverse province e sistemi di gestione, valorizzando un sistema di turismo che deve sempre più integrarsi a sistema. Abbiamo molto da imparare dagli altri e altrettanto da insegnare, rendendo l’ambiente e la cultura dei generatori di valore, perché la cultura, il turismo e la tutela dell’ambiente non sono freni allo sviluppo, ma importanti generatori di ricchezza e di impiego.
Penso alle difficoltà che si incontrano con sistemi autonomi e difficoltosi da integrare, ma anche agli sprechi e alle diseconomie generate dal pagare più volte servizi i quali, se unificati, potrebbero funzionare meglio. Dopo il ricevimento del marchio UNESCO come città creativa per la gastronomia questo sarebbe un importante tassello per la nostra macroarea, Occorre che i territori dialoghino senza dimenticare la cultura che il Po ha consegnato nelle nostre mani, anche grazie al Mondo Piccolo di Guareschi, a territori che non devono essere dimenticati o rimanere succubi di politiche accentratrici.
Questo progetto potrebbe avere l’importante ruolo di ricucire, tramite il rilancio del Grande Fiume, il rapporto tra le periferie e i grandi centri, attraverso progetti mirati di riqualifica dei piccoli centri, sostegno all’agricoltura, rinnovo e potenziamento delle infrastrutture e riqualifica delle offerte turistiche. Abbiamo una grande occasione per dimostrare che siamo la terra del fare, e credo proprio che ce la faremo.
Raffaella Pini
Consigliere comunale di minoranza Fontevivo
FARE! con Flavio Tosi – PARMA