Da un quartiere che doveva essere all’avanguardia a un quartiere degradato e in mano alla criminalità. Ecco la triste parabola del San Leonardo, specchio (non deformato) di un’intera città in decadenza. Questo, in sintesi, il pensiero di Luigi Alfieri, candidato sindaco di “Parma non ha paura”, che proprio dal San Leonardo, il 27 aprile scorso, ha iniziato il suo cammino. Per denunciare il degrado e l’insicurezza determinata dalla presenza di pusher e microcriminalità, Alfieri – tra Stu Pasubio e via Trento – ha promosso la camminata del sorriso con oltre 500 partecipanti.
“Da molto dico che il quartiere ha potenzialità enormi: è un luogo che, per le sue caratteristiche, ricorda spazi recuperati di importanti città metropolitane. Si tratta di aree che altrove sono diventate veri e propri volani per il riscatto dell’intera città“, sottolinea Luigi Alfieri, convinto che la porta a nord di Parma, che in passato vissuto della sua vocazione operaia, con i suoi vecchi capannoni dismessi, intere zone da recuperare, spazi da mettere a servizio di tutta la comunità cittadina, possa dare molto a Parma.
Ma bisogna avere la capacità di guardare lungo, di vedere oltre, di trovare idee, di impegnare risorse – sottolinea Alfieri – senza concentrarsi soltanto sul Wopa, sul cui recupero si prospettano tempi lunghi.
San Leonardo ospita la stazione, l’uscita dell’autostrada, molti centri commerciali e anche tante zone da recuperare. Alfieri pensa all’ex area Bormioli (il progetto di riqualificazione langue, ma spunta un altro centro commerciale che significa ancora più traffico e inquinamento); l’area ex Manzini (per la quale ci sono progetti in corso di durata incerta); tutta l’area dell’ex cinema Trento e del dopolavoro ferroviario; il crocevia di Via Venezia (l’incrocio del Cristo) con il vecchio cinema a luci rosse.
Spazi, luoghi dalle grandi potenzialità che, se rimangono deserti e inutilizzati – sottolinea il candidato sindaco – portano a degrado e insicurezza.
E quindi se non ci ha pensato l’amministrazione a fare del quartiere un fiore all’occhiello, non ha dormito sugli allori la criminalità: Via San Leonardo in mano ai pusher (dicono che giungono da altre città ad acquistare e la vicinanza al casello autostradale e molto importante), omicidi e rapine. Una parabola discendente che rispecchia quanto sta accadendo all’intera città: scarso presidio, incertezze nella programmazione, miopia di visione futura.