Findomestic: a Parma aumenta il reddito (+2,8%), spesi 559 milioni in beni...

Findomestic: a Parma aumenta il reddito (+2,8%), spesi 559 milioni in beni durevoli

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Parma con 22.138 euro di reddito pro capite è la quarta provincia più ricca dell’Emilia Romagna, dietro a Bologna, Forlì-Cesena e Modena. Lo rivela l’indagine sui consumi elaborata da Findomestic, che evidenzia come nel 2016 il reddito sia cresciuto di ben 2,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Se aumenta il reddito disponibile – ma questo è calcolato con il solito metodo statistico, cioè con la divisione fra il reddito complessivo della provincia e il numero dei residenti (non è infatti vero che tutti dispongono di questa cifra in portafoglio) – spesso aumentano anche le spese. E in effetti i parmigiani, nel corso del 2016, hanno speso per l’acquisto di beni durevoli ben 559 milioni di euro (+4,9% rispetto al 2015), con una media di 2.735 euro per ciascuna famiglia (+4,1%).

reddito pro capite

In particolare, i parmigiani hanno acquistato ben 15.043 auto nuove (+10,3% ovvero circa 1.400 in più rispetto al 2015), che portano il parco circolante complessivo a quota 252.463 vetture. A queste si aggiungono 1.685 motoveicoli e 19.906 auto usate acquistati nel corso del 2016.

Per quanto riguarda gli elettrodomestici, a Parma si sono spesi 38 milioni di euro (+3,9%), qualcosa come 186 euro a famiglia. Mentre per i mobili si è arrivati a spendere 119 milioni di euro (+2,6%), ovvero 583 euro a famiglia.

IL QUADRO REGIONALE

Tra le regioni italiane l’Emilia Romagna è quella che, assieme alla Lombardia, ha sperimentato la più ampia crescita del PIL nel 2016. È stata molto positiva anche la performance del reddito disponibile per abitante, cresciuto del 2,6% (hanno fatto meglio solo Piemonte e Friuli Venezia Giulia). Tale dinamica ha portato l’indicatore sui 22.251 euro per abitante, consentendo alla regione di mantenere il suo posizionamento, inferiore, nella graduatoria delle regioni italiane, solo al livello registrato in Trentino Alto Adige e in Lombardia.

Tra le province, è Ferrara (3,2%) a mostrare l’evoluzione più vivace del reddito disponibile per abitante, ma anche Modena, Bologna e Piacenza con il 2,8% e Ravenna, con il 2,7%, hanno sperimentato una dinamica migliore della media regionale sulla quale si è attestata Forlì-Cesena (2,6%). La crescita dell’indicatore è stata più contenuta, invece, a Rimini e Parma (2,3% entrambe) e Reggio Emilia (2,1%), aree caratterizzate da un andamento inferiore al 2,4% medio nazionale. Il capoluogo di regione con 25.333 euro è stata la seconda provincia italiana (dopo Milano) per reddito disponibile pro capite; Forlì-Cesena (23.137 euro), che segue Bologna nella graduatoria regionale, è 7^ in quella nazionale.

Il reddito per abitante si è attestato sui 22.345 a Modena, sui 22.138 a Parma e sui 21.583 a Piacenza, mentre le altre province della regione si sono collocate su un livello inferiore a quello del Nord-est (21.117 euro per abitante). Più in dettaglio il reddito pro capite ha raggiunto i 21.004 euro a Ravenna, i 20.792 a Reggio Emilia, i 19.422 a Rimini e i 19.243 a Ferrara, provincia che si colloca al 41esimo nella graduatoria delle 103 province italiane.

La spesa per i beni durevoli è aumentata nel 2016 del 6,1%, evidenziando un divario di -0,3 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Tale andamento si giustifica sulla base del fatto che gli anni di crisi hanno sì condizionato le decisioni di acquisto delle famiglie, ma in maniera meno pressante rispetto a quanto avvenuto in altre aree dell’Italia. In concomitanza con l’avvio della ripresa, pertanto, è ragionevole attendersi in Emilia Romagna un effetto di rimbalzo dei consumi durevoli relativamente meno intenso. Ad esempio nella regione gli acquisti di auto nuove negli anni di crisi hanno subito nel complesso una contrazione tra le più modeste d’Italia, contribuendo a generare un impulso alla crescita inferiore rispetto a quello di aree caratterizzate da una maggiore accumulazione di domanda insoddisfatta.

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Nel 2016 il comparto ha mostrato un incremento degli acquisti pari all’11,7% (14,1% in Italia), mentre una performance di poco migliore della media nazionale ha interessato il segmento dell’usato (4,5% rispetto al 4,4%) e i motoveicoli (15,8% rispetto al 13,3%). Tra i beni per la casa la spesa è cresciuta maggiormente negli elettrodomestici (4% rispetto al 3,2% dell’Italia), nei mobili, che però mostrano un andamento di poco peggiore della media nazionale (1,8% rispetto al 2%) e nell’information technology (1,6%), mentre l’elettronica di consumo non si è spinta oltre lo 0,6% (1,4% in Italia).

A livello provinciale la spesa per i durevoli nel complesso ha presentato una maggiore dinamicità a Forlì-Cesena (6,9%), Bologna e Modena (6,7% entrambe) e Piacenza (6,6%); la crescita è stata meno intensa a Parma (4,9%), Ravenna (5,1%) e Reggio Emilia (5,3%), mentre si è allineata al 6,1% medio regionale a Rimini e Ferrara. Il livello di spesa di una famiglia emiliano-romagnola nel 2016 si è attestato sui 2.705 euro: solo in Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto si segnalano valori più elevati. Nel 2016, dopo Prato, Modena (2.982 euro per famiglia) è stataì la provincia italiana con il più elevato ammontare di spesa per i durevoli.

Ad una certa distanza seguono Reggio Emilia (2.781 euro), Forlì-Cesena (2.745) e Parma (2.735) e, al di sotto della media regionale, Bologna (2.695), Piacenza (2.683) e Ravenna (2.618). L’indicatore si è attestato su livelli più modesti a Ferrara (2.465 euro) e soprattutto a Rimini (2.356), 54esima nella graduatoria delle 103 province italiane.

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