“L’acqua di casa sua potrebbe essere avvelenata, dobbiamo fare dei controlli…”. La scusa – per quanto assurda – è sempre la stessa. E qualcuno ancora ci casca. Vittime, questa volta, due anziani ultranovantenni e la loro badante. Bottino ingente: due orologi, tre bracciali e una collana, tutto in oro, oltre a 550 euro in contanti.
Tutto è iniziato davanti la casa degli anziani, in viale Caprera, verso le 10.30 di mercoledì. L’anziano proprietario stava rientrando quando è stato fermato da un giovane sui 30 anni che indossava una tuta da operaio, che gli ha propinato la solita scusa dell’acqua avvelenata. L’uomo lo ha fatto quindi entrare in casa, dove il falso operaio – con una spiccata dialettica che ha un po’ messo tutti in confusione – ha spiegato che le sostanze e le apparecchiature che doveva utilizzare per le analisi avrebbero potuto danneggiare gli oggetti in oro presenti nella casa.
A quel punto hanno convinto la badante ad aprire la cassaforte e a mettere il suo contenuto sul letto. E’ stato a quel punto che la truffa e il furto si sono trasformati in rapina: il finto operaio ha fatto entrare in casa un altro uomo, ben più robusto e anche lui vestito da operaio. La badante, una 58enne, ha quindi capito che qualcosa non andava ed ha subito cercato di mettere in salvo i preziosi, ma il nuovo arrivato l’ha spintonata violentemente, ha afferrato il bottino e i due si sono dati alla fuga.
Sul posto sono arrivati poco dopo gli agenti delle Volanti della Polizia per i rilievi del caso. Si cerca di dare un volto ai due ladri per arrivare poi ad identificarli.