Dopo quasi otto anni si è concluso in tribunale il procedimento a carico di un imprenditore – D.B., 39 anni, originario di Cutro (Crotone) ma residente a Fidenza – accusato di truffa aggravata e furto ai danni di un imprenditore fidentino del settore edile. Secondo l’accusa, il calabrese si sarebbe guadagnato la fiducia della vittima facendo piccoli acquisti di materiale edile, pagando sempre con puntualità. Ma dopo avrebbe alzato il tiro, facendo ordini sempre più costosi e pagando con assegni risultati rubati, smarriti e persino protestati. In totale circa 68mila euro. Ma a questi bisogna aggiungere anche porte, infissi e altro materiale scomparso da uno showroom, per un valore di oltre 16mila euro.
Il 39enne di Cutro è stato condannato dal tribunale presieduto da Giuseppe Monaco a 6 mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Dovrà però risarcire l’imprenditore fidentino che in questa storia ci ha rimesso oltre 80mila euro e che si è costituito parte civile nel procedimento. Ma per la vittima è tutt’altro che finita: per avere il suo giusto risarcimento, ammesso che il debitore sia solvibile, dovrà avviare un procedimento civile. Con i tempi della giustizia italiana.