Trivelle nel Parmense, gli ambientalisti lombardi: Pengas inattiva e con bilancio in...

Trivelle nel Parmense, gli ambientalisti lombardi: Pengas inattiva e con bilancio in perdita

1510
0
CONDIVIDI

FontevivoCoordinamento Comitati Ambientalisti della Lombardia e Campagna nazionale “Stop Devastazioni” sul piede di guerra contro le trivelle che dovrebbero arrivare anche nel Parmense. “E’ possibile assegnare 75.000 ettari di Pianura Padana con decine di città e paesi e migliaia di abitanti ed imprese, compreso un pezzo dell’aeroporto di Parma, ad una società petrolifera con 120.000 euro di capitale, costituita nel 2006 e ufficialmente inattiva?”, questa la domanda che gli ambientalisti pongono con forza dopo aver guardato la visura camerale della società Pengas Italiana Srl che ha fatto istanza per cercare idrocarburi nelle province di Parma, Mantova e Cremona.

La campagna nazionale “Stop Devastazioni”, partita da poco più di un mese, aveva annunciato lo scorso 5 febbraio la notizia della pubblicazione sul BUIG del Ministero dello Sviluppo economico delle due istanze depositate dalla società, la Fontevivo e la Gussola. Molti attivisti della campagna fanno già parte di comitati che in Italia si stanno battendo contro la deriva petrolifera. “Abbiamo quindi attivato la “normale” routine di verifiche, come la visura camerale della società, per capire come contrapporsi con successo a queste istanze – spiegano in una nota il Coordinamento e la campagna -. Ora vi sarà un periodo di “concorrenza” di tre mesi, durante il quale altre aziende potrebbero presentare istanze sulle stesse aree o in parti di esse. Solitamente non arrivano. Terminato questo periodo l’istanza viene esaminata in sede ministeriale per valutare l’affidabilità del proponente sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Questo passaggio è spesso poco conosciuto ma a volte si rivela di fondamentale importanza perché si possono presentare opposizioni documentate. Ovviamente qualora vi sia l’OK ministeriale restano anche altri momenti della procedura per intervenire: il rilascio dell’intesa da parte delle due regioni coinvolte; la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale presso il Ministero dell’Ambiente; la successiva conferenza dei servizi finale. Ovviamente – continua la nota – prima si bloccano questi procedimenti meglio è, come è accaduto nelle Marche all’istanza di Monte Porzio presentata alcuni mesi fa da una società, la MacOil, che, tra le fortissime proteste e le motivate opposizioni dei comuni, è stata respinta nelle fasi preliminari dal Ministero dello Sviluppo Economico”.

L’esame dei dati dell’azienda e del bilancio è quindi importante per poter presentare osservazioni fondate al Ministero dello Sviluppo Economico non appena terminata la fase della concorrenza. Alle due regioni verranno inviati i programmi di lavoro prodotti dalla Pengas Italiana e allegati all’istanza. I comuni dovranno procurarsi questa documentazione. La legge prevede che il proponente dimostri solidità economico-finanziaria e capacità tecnica, ma le norme – secondo gli ambientalisti – sono molto favorevoli ai petrolieri.

“Nonostante ciò – si chiedono gli ambientalisti – il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe spiegare come si può affidare oltre 75.000 ettari di Pianura Padana con decine di migliaia di residenti, grandi arterie e attività imprenditoriali di ogni tipo ad un’azienda che ha, appunto, 120.000 euro di capitale sociale, risulta inattiva e ha 77.000 euro di perdita nell’ultimo bilancio a fronte di poco più di 8.000 euro di ricavi”. Pengas ha attualmente una concessione di coltivazione in Basilicata, Masseria Viorano a Genzano di Lucania, dove sta cercando di avviare il solo pozzo presente, Masseria Viorano 1 perforato nel 1987 da altre società e mai attivato, pozzo che attualmente risulta non erogante (http://unmig.mise.gov.it/unmig/titoli/dettaglio.asp?cod=874).

Dalla visura fatta dal Coordinamento Comitati Ambientalisti della Lombardia e Campagna nazionale “Stop Devastazioni”, inoltre, la composizione sociale della Pengas Italiana Srl vede il 30,83% delle quote in mano a Luigi Cacchioni, il 30,83% a Debono Godwin (di cittadinanza maltese), il 30% Cuda servizi Tecnici Impianti srl di Novara e, infine, il rimanente 8,33% è di Massimo Malpassi. La Campagna Stop Devastazioni sta promuovendo con i movimenti della scuola e il Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua una stagione di referendum sociali, con un quesito specifico per TRIVELLE ZERO. Infatti il quesito residuo derivante dall’azione delle regioni su cui si voterà il 17 aprile non avrà alcun effetto sui titoli minerari in terraferma vertendo esclusivamente sulle proroghe alle concessioni già esistenti in mare entro le 12 miglia dalla costa (circa il 15% dei titoli minerari italiani). La campagna per i referendum sociali partirà in primavera con la raccolta delle firme, con possibile voto nel 2017 (http://wp.me/p78jxh-mk).

I COMUNI COINVOLTI

Permesso Fontevivo – Comprende 41.140 ettari della provincia di Parma e tocca 15 comuni: Polesine Parmense, Zibello, Busseto, Soragna, San Secondo Parmense, Trecasali, Torrile, Parma, Fontevivo, Fontanellato, Fidenza, Salsomaggiore Terme, Noceto, Medesano, Collecchio.

Permesso Gussola – Comprende 36.380 ettari delle province di Mantova e Cremona e tocca 30 comuni: Cicognolo, Pessina Cremonese, Isola Dovarese, Cappella de’ Picenardi, Pieve San Giacomo, Torre de’ Picenardi, Drizzona, Piadena, Sospiro, Derovere, Ca’ d’Andrea, Voltido, Tornata, Calvatone, Casteldidone, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago, Cingia de’ Botti, Cella Dati, Pieve d’Olmi, San Daniele Po, Motta Baluffi, Scandolara Ravara, Gussola, Martignana di Po, Casalmaggiore, Rivarolo del Re e Uniti, Bozzolo, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta.

Nessun commetno

Lascia una risposta: