“Le decisioni della Corte Costituzionale non si commentano ma di esse si prende atto sempre con rispetto. Accogliamo quindi la decisione della Consulta di ammettere la consultazione referendaria sui quesiti proposti dalla Cgil su voucher e appalti e di rigettare quello sull’articolo 18. Ora è compito della politica, nelle settimane che ci separano dal voto, rispondere con coerenza alle sollecitazioni degli oltre 3 milioni di cittadini che hanno sostenuto l’iniziativa del Sindacato. Io stessa avevo firmato per i due quesiti oggi dichiarati ammissibili”.
Questo il commento di Patrizia Maestri, deputata PD e relatrice in Commissione Lavoro della proposta di riforma dei voucher.
“La Commissione Lavoro ha iniziato a confrontarsi sulla riforma dei voucher quasi un anno fa, a partire dalla proposta di legge presentata come primo firmatario dal Presidente Cesare Damiano e sottoscritta da oltre 100 deputati democratici” – ha spiegato Maestri – “Nel frattempo è intervenuto anche il Governo introducendo la ‘tracciabilità’ che rappresenta uno strumento essenziale per il contrasto all’abuso nell’utilizzo dei voucher, ma ancora non sufficiente. Oggi sono in totale 6 i progetti di legge che stiamo esaminando, in gran parte convergenti con la proposta del PD per il ritorno allo spirito della legge Biagi del 2003 (utilizzo dei voucher esclusivamente per prestazioni meramente occasionali)”.
“Credo ci siano quindi tutte le condizioni per assecondare lo spirito dell’istanza referendaria con una riforma radicale dei voucher che abbia come riferimento essenziale la tutela dei lavoratori (in particolare dei giovani) e dei loro diritti. In modo analogo” – ha concluso Patrizia Maestri – “ritengo ci lo spazio per una riflessione sulla reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti ma anche sul tema dei licenziamenti, soprattutto disciplinari, aumentati nel 2016 del 28%”.