Arrivava dalla Toscana ed era diretto a Brescia, ma si è fermato nel carcere di Parma. Grazie ai controlli certosini degli agenti della Polfer di Parma che hanno notato il suo strano comportamento. L’uomo – un 41enne di origine nigeriana – camminava con molta circospezione, come chi ha qualcosa da nascondere, e alla vista dei poliziotti ha iniziato una finta conversazione telefonica per evitare i controlli. Condotto negli uffici della Polfer, l’uomo è risultato in regola con il permesso di soggiorno anche se attualmente disoccupato. Ma i sospetti degli agenti continuavano ad aumentare, visto che i telefoni cellulari dell’uomo continuavano a squillare in continuazione. Si è scoperto così che ne aveva ben 3 e due di questi erano addirittura dual sim. Cinque recapiti in tutto, quindi, tipico di chi ha a che fare con la droga.
Il 41enne, inoltre, è stato trovato in possesso di 1.870 euro in contanti e si è scoperto che durante l’itinerario si era fermato anche a Modena. A quel punto, con l’autorizzazione della Procura, il nigeriano è stato sottoposto a radiografia presso l’Ospedale Maggiore e la lastra ha subito rilevato la presenza nell’intestino di sei ovuli termosaldati che, una volta espulsi, hanno consentito di appurare che contenevano 64,4 grammi di cocaina. E’ probabile quindi che una parte della droga era stata spacciata a Modena e che le due mazzette di denaro trovate in suo possesso fossero il frutto di quella vendita. Anche se lui ha tentato di giustificarsi sostenendo che i soldi sarebbero serviti per avviare una attività di export di polli con la Nigeria.
Il 41enne è stato quindi arrestato, processato per direttissima con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti e condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione, con espulsione immediata a fine pena.