Fusione Solari-Magnaghi revocata dal nuovo Consiglio provinciale

Fusione Solari-Magnaghi revocata dal nuovo Consiglio provinciale

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consiglio-provinciale-11-gennaio-2017

Nell’aula consiliare della Provincia si sono già visti i primi effetti del dopo-voto. Quello che ha determinato la perdita della maggioranza per il Partito democratico. Il primo atto politico discusso e votato in aula, ha visto trionfare i nuovi gruppi consiliari. Con 7 voti favorevoli e 2 astenuti, il nuovo Consiglio provinciale ha votato la mozione che chiede la revoca della delibera con la quale era stata approvata la fusione fra gli Istituti agrario Solari di Fidenza ed alberghiero Magnaghi di Salsomaggiore. Ma non è stata una passeggiata. Prima di arrivare al voto il confronto è stato serrato ed ha richiesto persino una sospensione dei lavori.

La mozione è stata proposta dal gruppo Provincia Nuova e l’oggetto è chiarissimo. Volendo sottilizzare, più sotto l’aspetto politico che di contenuto. Ma si sa, anche la forma è spesso sostanza. L’oggetto è quindi chiarissimo: revoca dell’atto di Consiglio del 28 novembre scorso, che ha sancito l’aggregazione Solari – Magnaghi. Ad illustratare la proposta, Roberto Bianchi, già sindaco di Medesano.

Una mozione per riconsiderare il tema, in un’ottica di collaborazione complessiva, per arrivare ad un’aggregazione a quattro degli istituti, senza passare dalla fusione a due tra Solari e Magnaghi – ha spiegato Bianchi -. L’atto che ha avuto un voto favorevole “tirato”, ha creato una situazione di disagio e incertezza, che questo Consiglio rinnovato deve riprogettare. Obiettivo: arrivare a una soluzione condivisa dai territori e dal mondo della scuola”.

Soluzione condivisa che ha pèerò anche il sapore di un primo affondo sul Pd. Tanto Michela Canova (Pd) ha proposto al Consiglio un ordine del giorno congiunto, che recepisse le indicazioni della Conferenza regionale e della delibera di Giunta regionale affinché l’aggregazione Solari – Magnaghi debba far parte fin da subito di un’aggregazione a 4, visto che la programmazione provinciale deve rispettare quella regionale.

Come dire: facciamo l’aggregazione a 4 come indicato dalla Regione, ma senza bocciare la fusione a 2 per salvare l’operato dei sindaci di Salsomaggiore (lo stesso presidente della Provincia, Filippo Fritelli) e di Fidenza, Andrea Massari, anche lui consigliere provinciale.

E Gianpaolo Serpagli (Pd) ha ricostruito la storia della delibera dal punto di vista tecnico e politico, spiegando che tecnicamente è ora impossibile interrompere il percorso intrapreso, le procedure sono già state avviate, le iscrizioni sono già partite dal 9 gennaio. Ha ricordato che la decisione del Consiglio provinciale aveva seguito quella dei Consigli comunali di Fidenza e Salsomaggiore e ha auspicato che si proceda nella direzione dell’aggregazione a 2, per poi arrivare a quella a 4, arrivando a un istituto “dalla terra alla tavola” fiore all’occhiello per la Food Valley.

Concordano sul congelamento degli effetti della delibera Marco Vagnozzi (Insieme per Parma) e Ubaldo Arduini (Provincia Nuova) che sottolinea i problemi pratici connessi, ad esempio sul fronte delle iscrizioni e propone di limitare l’effetto della mozione al punto relativo al Polo scolastico agro-alimentare.

Dopo una sospensione per un confronto fuori aula, la seduta riprende con il presidente Fritelli che chiede un rinvio della decisione, non essendo giunti a un testo comune, ma Roberto Bianchi ribadisce la richiesta di mettere ai voti la mozione proposta dal suo gruppo. Emanuela Grenti dichiara il voto favorevole per il gruppo Insieme per il Territorio, Amilcare Bodria (Provincia Nuova) lamenta la chiusura su un possibile documento condiviso, Michela Canova e Paolo Bianchi annunciano la loro astensione, Gian Paolo Cantoni, Filippo Fritelli e Gianpaolo Serpagli dichiarano di non partecipare al voto su un tema su cui il Consiglio si è già espresso. Anche se quello che si è espresso non è l’attuale consiglio, in cui il Pd non ha più la maggioranza dei voti. Quindi la mozione viene approvata con 7 voti favorevoli e 2 astenuti. Pertanto non si dovrebbe più fare la fusione tra Solari e Magnaghi. Ma quello che accadrà praticamente, lo si potrà capire soltanto nelle prossime settimane quando si comincerà a lavorare sull’aggregazione a 4 nel Polo agroalimentare.

Ma il primo atto del nuovo Consiglio provinciale è stata la convalida degli eletti. Il presidente Filippo Fritelli ha dichiarato la volontà di portare avanti la Provincia con spirito istituzionale e di responsabilità, spirito di collaborazione, trasparenza e responsabilità, come fatto finora. Ha ricordato di avere ereditato due anni fa una situazione molto complessa e incerta, come mai prima, che è stata portata avanti grazie al lavoro condiviso di tutti i consiglieri. Oggi c’è un ente vivo, che seppure ridimensionato esercita ancora funzioni importanti, come strade e scuole e deve far fronte a una serie di scadenze, vincoli e norme importanti e di difficile gestione, che vanno dalle partecipate al patrimonio.

Emanuela Grenti, quale capogruppo di Insieme per il Territorio, ha espresso la disponibilità al confronto tra i gruppi per interpretare quel che è rimasto della Provincia, anche alla luce del risultato referendario, come un impegno istituzionale, nella consapevolezza delle risorse limitate, delle responsabilità pesantissime, e nell’interesse del territorio, con cui deve essere intensificato il rapporto.

Gian Paolo Cantoni (Pd) ha sottolineato che dopo il referendum occorre affrontare il rilancio dell’Ente, con una ridefinizione delle deleghe della Regione, in particolare su agroalimentare, attività produttive collegate, turismo e cultura. Ha proposto anche un ruolo della Provincia in materia di supporto ai Comuni, in particolare per favorire l’accesso dei Comuni ai finanziamenti europei.

Ubaldo Arduini, designato quale capogruppo di Provincia Nuova, ha indicato come compito del nuovo Consiglio quello di “rendere un servizio a tutti coloro che ce lo chiederanno, enti e cittadini, pur con le nostre competenze limitate”.

Gianpaolo Serpagli (Pd) ha rievocato i due anni di mandato, due anni “vissuti di corsa”, iniziati con l’alluvione del Baganza, che ha visto la ristrutturazione dell’ente, il dimezzamento dei dipendenti, la riduzione dei finanziamenti, pur con deleghe importanti come scuola, strade e programmazione, a cui si è fatto fronte. Ha rilevato che serviranno ora nuove risorse, e non dalla Regione, che ha fatto tanto, garantendo tra l’altro, lo stipendio ai dipendenti.

Paolo Bianchi (Pd) ha auspicato che non si torni alle vecchie Province, enti autonomi, con amministratori eletti dai cittadini, con un’alta tassazione e una burocrazia farraginosa, che deve autogiustificarsi e autoalimentarsi. La Provincia resti invece un ente amministrato dai Comuni, che lavori per supportarli.

2 COMMENTI

  1. Il buonsenso ha prevalso sull’arroganza. La delibera con cui la Provincia aveva deciso l’aggregazione forzata di Solari e Magnaghi sarà revocata. Finalmente, con calma e facendo gli approfondimenti necessari, si potrà dare il via ad un percorso condiviso con le scuole per valutare e studiare la creazione di un Polo a quattro con Solari, Bocchialini, Galilei e Magnaghi. Ringraziamo il gruppo Provincia nuova che ha accolto la proposta di Forza Italia e Rete civica presentando la mozione e tutti i consiglieri che l’hanno votata. Tutti insieme siamo riusciti a fermare il piano del sindaco Massari e dell’assessore Bariggi che a tutti i costi e contro tutto e tutti volevano disaggregare il Polo agroindustriale scorporando il Solari. Un’operazione di cui ancora oggi non sono noti i veri motivi. Speriamo che almeno ora i due (quando il sindaco Massari tornerà dalle ferie) avranno l’umiltà di ammettere che portare avanti questa operazione è stato un errore. Adesso, però, è necessario vigilare attentamente sui prossimi passaggi che verranno fatti perchè l’obiettivo deve essere quello di arrivare alla soluzione migliore possibile per tutte e quattro le scuole coinvolte. La politica faccia un passo indietro e lasci lavorare chi la scuola la vive.

    Forza Italia
    Rete Civica

  2. Ha ragione il consigliere Serpagli nel dire che la mozione di ieri è meramente un atto politico, ma che sia chiaro noi non ci fermeremo qui.

    Come dichiarato siamo assolutamente disponibili al dialogo ed al confronto per raggiungere una posizione unanime, ma se questo non accadrà allora andremo avanti con la maggioranza che è risultata nella votazione della mozione. Se l’obiettivo è quello di arrivare ad una fusione dei quattro istituti allora la disgregazione a due è solo un passaggio inutile e dispendioso.

    Siamo convinti che congelare gli effetti della delibera assunta a novembre e lavorare da subito con i dirigenti scolastici provinciali e regionali per la fusione a quattro sia la soluzione migliore. Se qualcuno non è d’accordo con la fusione a quattro lo dica subito ed apertamente!

    Siamo sempre convinti di poter risolvere la situazione perché la buona volontà ed il buon senso possono prevalere. Noi ieri lo abbiamo dimostrato, ma se qualcuno vuole procedere a testa bassa verso uno scempio allora dovrà iniziare a fare i conti. Se non lo avesse fatto può guardare il risultato della mozione.

    Gruppo Insieme per il Territorio

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