Matteo Scozzarella è già a Collecchio e il suo contratto dice che ci rimarrà fino al 30 giugno del 2019. Fatti due conti, quanto basterebbe al Parma per realizzare il sogno del pronto ritorno in serie A. Il centrocampista arrivato dal Trapani a titolo definitivo, è stato presentato oggi al Centro sportivo crociato dal ds Daniele Faggiano, che proprio con la squadra granata ha un ottimo trascorso. E per uno che arriva, un altro parte: Daniele Melandri è andato al Fano.
“Abbiamo fatto tutti un sacrificio di tipo economico e anche di stress, dato che la trattativa non era semplice – ha subito premesso il direttore sportivo del Parma Calcio 1913 -. Siamo riusciti a portare a casa un giocatore a cui tenevamo, che era seguito da diverse squadre, non solo da noi. E’ stata fondamentale la volontà del giocatore di scendere di categoria. Matteo è un giocatore ambizioso ed è venuto qui perché è convinto del Parma e dei suoi programmi. Sono orgoglioso di aver portato Scozzarella qui. Matteo potrà darci una mano nel tempo. Non è giusto chiedergli subito un contributo, ma bisogna dargli il tempo di ambientarsi. A proposito del pagamento del suo cartellino, qualcuno si diverte a bistrattare dicendo che ho ripagato la società per cui lavoravo l’anno scorso, spendendo soldi – ha infine tuonato Faggiano, togliendosi evidentemente qualche fastidioso sassolino dalle scarpe -. Un po’ mi sto stancando di queste situazioni e insinuazioni. Non devo fare favori e di sicuro non lo faccio con i soldi. Mio padre non mi ha insegnato a ripianare i rapporti con i soldi, ma facendo l’uomo. C’era la fila per Scozzarella, in tanti erano pronti a offrire soldi”.
A spiegare il perché della sua scelta, è stato lo stesso Matteo Scozzarella, centrocampista 28enne con un passato anche nella Juve Stabia, nella Ternana e nell’Atalanta.
“Ho scelto Parma, perché voglio fare qualcosa di speciale – ha chiarito il neo centrocampista gialloblu -. In passato ho lavorato bene con il direttore Faggiano. Questo motivo, insieme all’importanza del Parma come club, mi ha aiutato senza alcuna titubanza in questo tipo di scelta. I nuovi compagni li conosco poco personalmente, ma ho seguito i risultati della squadra crociata in Lega Pro, perché il Parma è sempre il Parma. Ho una grande considerazione di questa società, di questo gruppo, anche rispetto a quanto mi hanno riferito e anche per quel poco che ho potuto vedere. Dire che ho compiuto uno sforzo a scendere in Lega Pro è sbagliato. E’ stato tutto, tranne che uno sforzo. Ho tanta voglia di fare bene in una società importante. Ho riflettuto, ma posso dire che non ho mai avuto dubbi nel venire a Parma per la categoria. Trapani è stata un’esperienza molto positiva da dividere in tre fasi: conoscersi bene il primo anno, fare un campionato straordinario nel secondo e le difficoltà nel terzo. Il calcio non va, però, mai come ti aspetti. Devo, comunque, ringraziare Trapani. Me ne ricorderò per sempre di Trapani, anche perché mi ha trasmesso esperienza per fare molto bene magari anche qui. Sono cresciuto nel Settore Giovanile dell’Atalanta, che oltre che a livello tecnico, ti dà tanto dal punto di vista morale. E’ un tratto evidente in tutti i calciatori che sono cresciuti là. Mi chiedete a chi mi ispiro. Beh, Pirlo e Iniesta mi piacciono tanto, ma apprezzo molto Pizarro per il suo modo di giocare. Il Parma, al di là delle ambizioni enormi, che puoi avere, è una squadra che ha grandi qualità – ha poi concluso Matteo Scozzarella -. Conosco più o meno le caratteristiche di molti giocatori che sono qui, pur non conoscendoli di persona ma da avversari. Giocare in mezzo al campo è il ruolo che mi piace di più, ma le esigenze della squadra e del collettivo vengono davanti a tutto. Nel caso ci si dovesse spostare in campo per il bene del Parma, lo si fa tranquillamente. Non ho ancora scelto il mio numero sulle spalle della maglia Crociata. Non mi interessa più di tanto. Qualsiasi numero può andare bene”.
Il direttore sportivo Faggiano, continuando a parlare della difficile operazione che ha portato Scozzarella al Parma, ha poi parlato del mercato gialloblu.
“Se dovessi fare un favore al Trapani, non andrei certo a prendere un calciatore che gioca titolare nella squadra siciliana – ha ribadito Faggiano -. Ogni giocatore che viene accostato al Parma viene contattato anche da altre squadre. Avevo detto che Barillà e Scozzarella non ci interessavano, perché si trattava di voci destabilizzanti. Il Trapani sapeva che se avessero pensato di cedere questi giocatori, io c’ero. Se dovevo, invece, andare a rompere le uova nel paniere, non l’avrei fatto. Rompere le scatole, dove si è lavorato fino al giorno prima, non va bene, non è corretto. Il senso delle mie dichiarazioni di qualche settimana fa non era che non mi interessavano questi due calciatori, ma che non potevo infastidire una squadra che ha già una precaria situazione di classifica. Quando, poi, ho saputo che volevano cedere giocatori, allora mi sono messo in moto. I soldi che hanno chiesto a noi, il Trapani li ha chiesti anche ad altre squadre. Il calciatore ha scelto Parma perché conosce me, perché valuta positivamente il progetto e sa che qui si sta bene per chi fa questa professione, che c’è l’ambiente adatto per crescere e ottenere risultati. Melandri oggi pomeriggio è andato a Fano. In questi giorni, io sarò operativo a Milano. A breve chiuderemo altre situazioni. Spero già giovedì. In modo da avere la squadra al completo il prima possibile. Per la scadenza di contratto di Baraye, ho già parlato con il suo agente per il rinnovo. L’arrivo di Scozzarella non penalizza Corapi, che è un giocatore che ci teniamo stretti. Per sostituire Melandri, potrebbe arrivare un Under. L’identikit di chi arriverà, in ogni caso, corrisponde a calciatori che ci faranno fare un salto in avanti. Bisognerà avere alternative importanti in tutti i ruoli, perché non sempre tutti saranno disponibili nell’arco della stagione. Prenderemo quattro-cinque elementi importanti più qualche ragazzo che ha bisogno di crescere – ha sottolineato infine il direttore sportivo – seppur non sia un mercato semplice per arrivare a giocatori di proprietà, soprattutto giovani. I nomi non posso farli, altrimenti ogni volta c’è una squadra che offre sempre qualcosa in più. E’ accaduto con Scozzarella: anche se siamo riusciti a portarlo in maglia Crociata. Non è stato affatto semplice, abbiamo fatto un sacrificio”.