Con la presente tengo a rendere pubblica la mia triste esperienza dove ho incontrato persone messe al posto sbagliato che per paura di fare il proprio lavoro si sono arrogate il diritto di negare quanto spettante ed il massimo esponente del Comune ha tacitamente avallato tale comportamento delegando ad altri e non dando alcuna risposta spettante per legge al cittadino. Tutto ciò a scapito del diversamente abile che è rimasto senza tagliando della sosta per oltre un anno e mezzo e dei suoi famigliari che hanno sprecato tempo e risorse per farsi giustizia.
Sono amministratore di sostegno di mio fratello con sindrome Down che dal 2010 si è trasferito da Torino a Parma. In data 16 ottobre 2015 mi sono recata presso lo sportello mobilità del Comune di Parma per richiedere il rinnovo del suo tagliando parcheggio disabili portando tutta la documentazione già fornita per lo stesso motivo al Comune di Torino nel 2008; rinnovo rilasciato immediatamente dal Comune di Torino e negatomi a Parma. L’addetta allo sportello mobility sentenziò che se a Torino il tagliando lo rilasciavano a tutti a Parma non funzionava così e che se volevo il tagliando ero obbligata a ripresentare mio fratello a visita medico fiscale e rifare tutti i documenti perché non uguali a quelli che vedeva tutti i giorni perciò ritenuti non validi. A nulla servì precisare che mio fratello è affetto da sindrome Down con varie complicazioni e gravità, che la legge gli riconosce il diritto di non presentarsi più a visite medico fiscali e che la documentazione prodotta e valida per il Comune di Torino, doveva essere valida per tutta Italia.
Alla mia richiesta di mettere per iscritto il diniego e l’atto normativo che lo motivava, l’impiegata mi disse che avrebbe sottoposto la pratica al suo superiore, in quel giorno assente, che mi avrebbe presto contattata. Dopo circa un mese, non ricevendo risposta, mio marito si ripresentò allo sportello mobilità, dopo lunga attesa gli dissero che non avevamo presentato alcuna domanda e forse avevamo sbagliato ufficio, insisté finché intervenne il dirigente dello sportello. Dopo una discussione, per far valere le proprie ragioni, la pratica sbucò fuori. Sostennero che la domanda era stata inoltrata ai vigili urbani di Parma per un parere e che sarebbe stata discussa il 27 novembre 2015 in consiglio comunale. ìCon raccomandata del 15.12.15 chiesi risposta al Sindaco di Parma, alla Dirigenza Uff. Mobilità e all’U.r.p.
S’interessò al problema l’Ispettore capo dei Vigili di Parma Centro Sig. Marchetti che dopo aver parlato con i responsabili della mobilità, disse che ci avrebbero risposto, che non potevano non rispondere. Sempre in attesa di una risposta il 4 Aprile 2016 inviai un’e-mail all’Assessore al Welfare Laura Rossi, l’e-mail fu girata al dirigente e all’assessore alla mobilità. A Giugno del 2016 mi rivolsi ad un legale che a sua volta scrisse a chi di dovere diverse e-mail e PEC che ancora una volta non ebbero risposta.
In data 28 Dicembre 2016, stremata dall’attesa e bisognosa di un tagliando spettante, mi recai all’AUSL di Via Vasari – Parma dove chiesi al volontario in portineria cosa dovessi fare per sottoporre mio fratello a nuova visita medico-legale, mi disse di tornare il giorno seguente con mio fratello per parlare con i medici della commissione, trovando strano che un Down con gravità e certificazione già esistente dovesse ripetere la visita. L’indomani i medici stupiti che in Comune non conoscessero le leggi e impietositi dal lungo e ingiusto peregrinare, mi rilasciarono un nuovo certificato attestante le capacità deambulatorie di mio fratello già sensibilmente ridotte, confermandomi che sarebbe bastato un certificato del medico curante poiché il tagliando parcheggio disabili, se non scaduto da oltre 5 anni è rinnovabile.
Oggi 4.01.17 ho consegnato tutta la documentazione all’addetta del giorno allo sportello Mobility che dopo un’altra ora di coda mi ha consegnato il tanto sospirato tagliando per parcheggio disabili blu con foto. Scadrà nel 2021 e speriamo di essere fortunati per il prossimo rinnovo visto che il diversamente abile, par strano, negli anni sembra che non invecchi e gli vengono sempre meno i diritti e sempre più richieste certificazioni.
Non riesco a capire la logica di alcune persone che ostacolano invece di favorire la cittadinanza, persone che messe al posto sbagliato mettono in cattiva luce tutto l’operato del Comune. Mi ferisce ancor di più perché io stessa sono disabile motoria e conosco l’umiliazione di sentirsi dire di no a voce senza scrivere il motivo del diniego. Mi ferisce e umilia che neanche scrivendo che avrei fatto un esposto alla Magistratura abbia indotto queste persone a fare il loro dovere.
Mi vergogno di essere una cittadina del comune di Parma e mi impegno a divulgare il più possibile quanto vissuto affinché l’ignoranza non regni sovrana ed altri non debbano patire le mie pene.
Vanna Cinzia Menegatti