Il nuovo campo da calcio di via Jacobs, nel parco “Ferdinando Laghi”, non s’ha da fare. Sconfitta su tutta la linea al Tar per il Comune di Parma – rappresentato dagli avvocati Laura Maria Dilda, Salvatore Caroppo e Francesca Priori – che su ricorsi presentati da due distinti gruppi di cittadini residenti nella zona, si è visto annullare tutti gli atti approvati, che hanno dato il via ai lavori per la realizzazione del terreno di gioco da assegnare all’U.S. Montebello.
Secondo i ricorrenti, tra le altre contestazioni, il campo da calcio non è compatibile con l’attuale destinazione urbanistica dei terreni occupati dal parco pubblico “Ferdinando Laghi”, oltre al fatto che ricade in parte in fascia di tutela del corso d’acqua pubblico Canale Maggiore e la sua realizzazione comporta l’abbattimento di alberi e siepi che costituiscono il verde pubblico meritevole di tutela. Contestato anche l’affidamento diretto alla società Montebello, oltre al mancato coinvolgimento dei cittadini interessati nella procedura amministrativa iniziata già nel 2009. I cittadini ritengono inoltre che pur essendo l’area di proprietà comunale, si tratti comunque, di fatto, di un esproprio ai loro danni.
Tutte questioni respinte dal Comune di Parma, ma che hanno convinto i giudici del Tribunale amministrativo al termine di un durissimo e lungo braccio di ferro che ha avuto già – in sede di valutazione della sospensione cautelare degli atti – anche un passaggio al Consiglio di Stato.
I giudici hanno innanzitutto respinto la posizione del Comune che contestava il ritardo con il quale i cittadini hanno impugnato la delibera del 2015 che dava di fatto il via all’opera, in quanto non si può “porre a carico dei cittadini l’onere – praticamente impossibile – di dover accedere permanentemente all’albo pretorio per esaminare una ad una le delibere, non altrimenti loro comunicate, assunte dall’amministrazione al fine di verificare se le stesse siano eventualmente lesive della loro posizione giuridica”.
Secondo i giudici, inoltre, il campo sportivo sarebbe incompatibile con la destinazione urbanistica del parco pubblico, in quanto destinato in concessione alla sola società Montebello – che avrebbe anche titolo a concederlo a pagamento ad altri – e non a tutti i cittadini fruitori dell’area verde. “In questo caso non si realizza un uso conforme a quello previsto nelle zone a verde pubblico attrezzato, ma un uso ad impianto sportivo”, concludono i magistrati, pertanto deve essere “localizzato in area (distinta da quella del parco pubblico), che abbia avuto tale specifica destinazione a mezzo della pianificazione urbanistica generale”.
Il Tar contesta inoltre la procedura seguita dal Comune per l’approvazione degli atti relativi al progetto, in quanto la Giunta ha adottato solo lo studio di fattibilità, mentre il progetto esecutivo è stato approvato solo con determina dirigenziale.
Annullati quindi tutti gli atti comunali impugnati dai ricorrenti relativi alla realizzazione del campo da calcio. Non solo, il Comune è stato anche condannato alle spese legali quantificate in 3.000 euro per ciascun ricorso, oltre agli accessori di legge.
La sentenza del TAR sul Parco di Via Jacobs sancisce l’illegittimità di uno dei cardini della politica elettorale portata avanti da Pizzarotti attraverso la concessione ad usi privati di aree verdi a destinazione pubblica. La considerazione che Pizzarotti aveva per le aree verdi pubbliche lo si è capito ben presto quando annunciò che a Parma ce n’erano troppe.
Ma dietro quell’annuncio si celava anche un preciso programma: concedere aree che sono di tutti a favore di pochi con l’obiettivo di costruirsi consenso in vista delle elezioni. Si spiega così la vicenda del Parco di Via Jacobs, ma anche quella di altre aree verdi, alcune già concesse altre promesse, come il Parco Martini, il Parco Ferrari, il Parco del centro giovani Montanara.
Non aveva però fatto i conti con il senso civico dei cittadini di Parma che sono dovuti andare per vie legali per richiamare l’amministrazione comunale al suo ruolo e ai suoi compiti, ovvero tutelare e garantire i beni pubblici nell’interesse dell’intera comunità e non di una parte. Un principio che Pizzarotti ha dimostrato, in questi anni, di non sapere né cogliere né rispettare. Ma che dovrà invece essere alla base della futura amministrazione.
Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale