Un grande Polo dell’Agroalimentare con quattro istituti coinvolti, in modo da non staccare il Solari di Fidenza dal Bocchialini di Parma e dal Galilei di San Secondo. A questi si unisce il Magnaghi di Salsomaggiore. Alla Provincia di Parma plaudono all’indicazione arrivata dalla Regione, tanto che il presidente Filippo Fritelli, sindaco di Salsomaggiore, parla di “buona notizia“.
“Possiamo finalmente iniziare a lavorare su un super polo dedicato all’agroalimentare in cui possano operare quattro scuole raggruppate in due aggregazioni: quella di nuova costituzione deliberata dal Consiglio provinciale tra gli Istituti Solari di Fidenza e Magnaghi di Salsomaggiore e quella tra gli Istituti Bocchialini di Parma e Galilei di San Secondo – spiega Fritelli, che insieme al sindaco di Fidenza Andrea Massari si era battuto per la fusione fra il Solari e il Magnaghi -. Con l’inizio del nuovo anno partiranno immediatamente i lavori del Tavolo tecnico provinciale per la definizione della road map con tutti i protagonisti di questo straordinario progetto. Uno strumento importante in cui peseranno solo le buone idee e la concretezza”.
Ma Fritelli, viste le polemiche delle ultime ore, precisa anche che “il super polo che includerà le due aggregazioni nasce da una proposta che io e l’assessore alla scuola del Comune di Fidenza abbiamo presentato il 14 dicembre scorso all’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi. Un positivo e costruttivo scambio dialettico e progettuale che mi fa piacere sia stato ritenuto un buon punto di partenza anche in sede di Conferenza regionale. Mi spiace solo che taluni abbiano strumentalizzato l’azione dell’assessore Bianchi, nel nome di forzature e di finalità che nulla hanno a che vedere con la crescita del territorio”.
Una soluzione salomonica, si potrebbe dire, per salvare capre e cavoli. Cioè la decisione dei due sindaci, Filippo Fritelli per Salsomaggiore ed Andrea Massari per Fidenza, portata avanti nonostante la contrarietà di insegnanti e studenti, e il Polo agroindustriale anche altrimenti avrebbe perso una delle sue più importanti componenti. La decisione dei due Comuni era stata poi avallata dal consiglio provinciale, ma non senza mal di pancia. Ma da ora in poi il presidente Fritelli non potrà più contare sulla maggioranza in consiglio, con il Pd ridotto a soli 5 consiglieri dopo le elezioni del 21 dicembre scorso. Sarà quindi un tavolo in salita quello che prenderà il via a gennaio per arrivare all’ampliamento del Polo scolastico agroindustriale.
“Il territorio parmense è la culla del Made in Italy agroalimentare, il luogo in cui ogni giorno tradizione e innovazione si incontrano e lavorano per realizzare quanto di più pregiato ci sia sul mercato nazionale e soprattutto su quello internazionale – commenta Gianpaolo Serpagli, delegato alla Scuola della Provincia di Parma -. Non è opzionale quindi ricercare costantemente la strada verso il futuro e la crescita. Si tratta di un preciso dovere e proprio questo ha fatto la Provincia di Parma, deliberando il via libera alla nuova aggregazione tra gli Istituti Solari e Magnaghi nel pieno rispetto degli indirizzi della Regione Emilia-Romagna”.
La regolarità della decisione della Provincia di Parma è stata confermata dalla Conferenza regionale: “So che alla vigilia molti predicavano e si auguravano una stroncatura della nuova aggregazione da parte della Regione, ma così non è stato perché in assenza di difformità rispetto agli indirizzi regionali, la Conferenza ha preso semplicemente atto di una decisione che compete alla nostra Provincia”.
Insomma, nessuno vince e nessuno perde in questa ennesima battaglia politica. Ma di sicuro, con questa soluzione, che evidentemente diversa da quella pensata originariamente dai Comuni di Salsomaggiore e Fidenza, hanno vinto soprattutto gli addetti ai lavori.
Il Partito democratico (che di democratico ha ormai solo il nome) cerca di nuovo di rigirare la frittata dicendo che l’idea di creare un unico polo formato da Solari, Magnaghi, Galilei e Bocchialini è una loro idea. Peccato, che mai prima d’ora nè il sindaco Massari, nè l’assessore Bariggi vi abbiano fatto cenno nel rispondere alle interrogazioni presentate in Consiglio comunale. Se lo hanno proposto il 14 dicembre, perchè non lo hanno detto durante il Consiglio comunale del 20 dicembre? Qualcosa non torna. E, infatti, la proposta di unire il Magnaghi al Polo agroindustriale è stata fatta dalla vicesindaco di San Secondo Ketty Pellegrini. Una proposta che andava incontro alle esigenze di entrambe le scuole, ma che il Pd di Fidenza e Salso nemmeno aveva preso in considerazione. Addirittura, in Consiglio comunale ci hanno detto che gli altri Comuni non erano titolati a dire la loro su questa faccenda. All’improvviso, quando la Regione va oltre la loro visione, la proposta della vicesindaco di San Secondo diventata la loro. Forse sarebbe meglio fare un bagno di umiltà, senza cercare di appuntarsi a tutti i costi la medaglia sul petto. Perchè, caro Pd, in qualunque modo la si racconti il risultato finale è sempre la creazione di un polo formato da 4 scuole. Se queste sono le premesse, sarà necessario vigilare attentamente sui lavori del tavolo tecnico per non rischiare di cadere dalla padella alla brace. Devono essere salvaguardate le peculiarità didattiche e le risorse umane e strumentali di tutte e 4 le scuole coinvolte.
Francesca Gambarini
Capogruppo Forza Italia