Fidenza: bisca clandestina in una associazione, nei guai presidente e giocatori

Fidenza: bisca clandestina in una associazione, nei guai presidente e giocatori

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view1La Guardia di Finanza di Parma ha scoperto – all’interno dei locali di un’associazione ricreativa – una vera e propria casa da gioco abusiva, molto ben organizzata, con tavoli verdi, la presenza di gestori di sala e di un soggetto con funzioni di dealer. All’atto dell’intervento i militari hanno riscontrato che era in corso di svolgimento un torneo di “Texas Hold’em”, una delle più diffuse specialità del gioco del poker, sempre più in voga tra i giocatori d’azzardo.

Aspetti peculiari della competizione, tali da delinearne ulteriormente il carattere illegale, hanno riguardato sia la quota d’iscrizione, talvolta fissata in un importo superiore a 30 Euro (soglia limite prevista dai più recenti orientamenti di dottrina e giurisprudenza), sia la possibilità per ciascun giocatore di rientrare nel torneo – dopo l’esaurimento della dotazione iniziale di fiches – previa sottoscrizione di un’ulteriore quota di partecipazione, eventualità rigorosamente vietata nell’ambito del poker sportivo.

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Nella flagranza del reato, i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza hanno proceduto a perquisire i locali dell’associazione rinvenendo, tra l’altro, un consistente quantitativo di fiches nonché mazzi di carte, denaro contante e vari fogli manoscritti ove erano appuntati i resoconti delle vincite e delle perdite. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’i llecita attività ha avuto presumibilmente inizio nel mese di novembre ed è proseguita pressochè quotidianamente, soprattutto nelle serate dei week end, acquisendo così – in tempi rapidi – una certa popolarità nell’ambiente degli habituès.

Il presidente dell’associazione e gli organizzatori sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Parma per esercizio abusivo del gioco d’azzardo; stessa sorte è toccata ai giocatori identificati all’interno del circolo, denunziati per la partecipazione all’illecita attività. Tutto quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha convalidato la misura cautelativa.

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