Tutti per Uno, la serie di tre concerti sinfonici inserita all’interno della rassegna Nuove Atmosfere che vede protagoniste le prime parti della Filarmonica Arturo Toscanini, prenderà il via giovedì 22 dicembre alle 20.30. All’Auditorium Paganini un interessante programma dedicato a due dei massimi compositori di tutti i tempi: Mozart e Beethoven. Non brani di grandissima popolarità, ma opere di notevole interesse e bellezza.
Il programma sarà aperto dal Concerto per fagotto e orchestra in si bemolle maggiore K.191, opera che il diciottenne Mozart compose a Salisburgo nella tarda primavera del 1774, pare su richiesta di un ricco e nobile dilettante di Monaco. Si tratta dell’unico concerto che egli scrisse per questo strumento e che unisce la piacevolezza galante dell’epoca, indubbiamente parte non secondaria della commissione, con la traccia visibile di quella profonda maturazione espressiva – soprattutto in ambito sinfonico – che stava trasformando il ragazzo prodigio nel genio che oggi conosciamo. Solista del concerto sarà Davide Fumagalli, primo fagotto della Filarmonica Toscanini dall’aprile 2015. Diplomato a Como, perfezionatosi all’Accademia della Scala e a Fiesole, ha fatto parte dell’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti e, dal 2007, è stato primo fagotto presso alcune delle maggiori orchestra italiane, dalla Filarmonica della Scala all’Opera di Roma, dal Teatro di San Carlo al Regio, suonando con direttori quali Masur, Nagano, Noseda, Temirkanov, Dudamel. Ha inciso per Sony ed EMI.
Di non minore interesse la seconda parte del programma, incentrato sull’Ottava Sinfonia in fa maggiore op.93 di Ludwig van Beethoven, opera che ha storicamente pagato il prezzo di essere temporalmente collocata prima e dopo degli autentici capolavori musicali quali la Quinta, la Sesta, la Settima e la Nona Sinfonia. Scritta nel 1812 ma presentata due anni dopo, la “Piccola Sinfonia” – come lo stesso Beethoven la definì – fu per molti osservatori un inspiegabile passo indietro, sia per l’esplicito rimando all’epoca classica nella sua costruzione formale (più di Haydn che di Mozart) sia per la lunghezza sia per la scelta dei movimenti (un Minuetto, l’assenza di un tempo lento). In realtà si tratta di un omaggio a quell’epoca e non di una copia, seppur di qualità, del passato ed il non aver colto subito l’ironia ed il momento parodistico ha trascinato sino a noi un giudizio che è stato solo recentemente rivisto.
Francesco Lanzillotta, alla sua terza stagione come direttore principale della Filarmonica, reduce dal successo personale ottenuto dirigendo Traviata a Reggio Emilia (con repliche nei teatri lombardi nei primi mesi del 2017), sarà a maggio ad Essen con Elisir d’Amore e a luglio a Montpellier con La notte di un nevrastenico di Nino Rota.
I biglietti sono già in vendita presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma. Giovedì invece la biglietteria dell’Auditorium Paganini (0521 200145) aprirà alle 19.