Due bulgare “mani di fata” arrestate dalla Polfer: avevano rubato un borsello...

Due bulgare “mani di fata” arrestate dalla Polfer: avevano rubato un borsello e un telefono

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Non per fare del razzismo o di tutta l’erba un fascio, ma solo per ribadire dati di cronaca: se a Parma la truffa è materia dei napoletani, la droga è dei nigeriani, i furti sono spesso compiuti da bande dell’Est, il borseggio è, invece, la specialità dei bulgari. Anzi, delle bulgare. Come bulgare erano le ragazze pizzicate in più occasioni sugli autobus della Tep. E bulgare sono anche le due borseggiatrici seriali catturate dalla Polizia ferroviaria in seguito alla denuncia di un nigeriano con regolare permesso di soggiorno, che mentre acquistava un biglietto alla stazione ferroviaria di Parma si è visto sparire sotto il naso il suo marsupio, senza che nessuno si fosse accorto di nulla. L’uomo lo aveva appena appoggiato sulla balaustra della stazione, ma un istante dopo non c’era più.

Il nigeriano si è subito rivolto agli agenti della Polfer, che dall’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno subito visto la scena. Appurato che le due donne avevano infilato il marsupio in una borsa capiente, gli agenti hanno accertato pure che erano dirette a Bologna. Quindi hanno chiesto al personale di Trenitalia di tenerle d’occhio e di avvertire se per caso fossero scese in una stazione intermedia, ed hanno avvertito i colleghi di Bologna. Proprio quest’ultimi, quando il treno è giunto al capolinea hanno fermato le due – una di 27 anni e l’altra di 23, che erano in compagnia di altre quattro donne tutte di nazionalità bulgara – trovando nella borsa il marsupio con tanto portafoglio e documenti del cittadino nigeriano che aveva presentato denuncia alla Polfer di Parma.

Per le due sono quindi scattate le manette con l’accusa di furto aggravato per il marsupio, ma anche una denuncia a piede libero per ricettazione. Nella borsa, infatti, gli agenti della Polfer hanno anche ritrovato un I Phone 7 nuovo di zecca, il cui furto era stato denunciato da una ragazza parmigiana, alla quale era sparito mentre si trovava in un bar del centro di Parma. Borsello e telefono sono stati così subito restituiti ai legittimi proprietari. Secondo la Polfer, però, le donne bulgare farebbero parte di una banda di borseggiatrici seriali che si spostano nelle varie città dell’Emilia Romagna, approfittando magari di eventi molto frequentati come i mercati, per mettere a segno i loro colpi, facendo sparire con “mani di fata” portafogli, telefoni ed altri oggetti di valore.

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