Nasce lavanderia industriale, il carcere di Parma trova lavoro ad 8 detenuti

Nasce lavanderia industriale, il carcere di Parma trova lavoro ad 8 detenuti

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Otto detenuti troveranno subito un lavoro in carcere ed altri otto potrebbero averlo già entro la fine del 2017. Lo prevede il progetto “Sprigioniamo il lavoro”, che ora entra nel vivo dopo la definizione della rete di aziende che avvieranno una attività di lavanderia industriale all’interno del carcere di Parma assumendo i detenuti.

Sono 5 le realtà imprenditoriali – Gruppo Gesin Proges, Coop Sociale Biricca, Gsg srl, Multiservice Soc. Coop. e Bowe 2014 srls – che prenderanno in carico la gestione della lavanderia attraverso la costituzione di una Newco che avrà come obiettivo quello di lavorare 14 mila chili di biancheria a settimana per strutture alberghiere e sanitarie. La Newco si farà inoltre carico della copertura dei costi derivati dall’inserimento all’esterno del carcere di 7 detenuti all’anno in tirocinio formativo nelle aziende partner e del finanziamento di progetti ed iniziative a favore dei detenuti anziani e disabili che non possono partecipare alle attività lavorative per motivi di salute ed età avanzata.

L’importo complessivo del progetto prevede un investimento di oltre 500 mila euro, per il quale è stato determinante il ruolo della Fondazione Cariparma (che, a beneficio della Amministrazione penitenziaria, contribuirà con 350mila euro sostenendo le spese per l’acquisto dei macchinari industriali e l’adeguamento degli impianti energetici) e delle aziende, che investiranno ulteriori 150mila euro per il completamento dell’allestimento della lavanderia.

Il quadro dell’accordo è stato raggiunto dopo mesi di confronti e valutazioni che sono stati condotti dal garante dei detenuti del Comune di Parma Roberto Cavalieri, dal direttore del carcere Carlo Berdini e dal presidente della Fondazione Cariparma Paolo Andrei. L’iniziativa Sprigioniamo il lavoro – che vuole dare concreto sostegno a progetti che si propongano di offrire occupazione ai detenuti del carcere di Parma attraverso il coinvolgimento degli imprenditori e artigiani del territorio locale e nazionale – era stata lanciata lo scorso marzo nel corso di una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati. Sostenuta dai sottosegretari del Ministero della Giustizia Gennaro Migliore e Cosimo Maria Ferri nonché dal Capo del Dipartimento della amministrazione penitenziaria Santi Consolo; hanno anche aderito la Confederazione nazionale dell’artigianato di Parma e l’Unione parmense degli industriali.

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