Come un perfetto orologio svizzero, quasi a confermare certi sospetti della prima ora, arriva l’annuncio di Paolo Scarpa: si candida alle “primarie aperte” del Partito democratico. Le motivazioni della scelta saranno rese note martedì nel corso di una conferenza stampa, ma il dato politico rimane. Resta soltanto da comprendere quanto la decisione fosse orchestrata da componenti del Pd di Parma, fin dalla comparsa della famosa lettera-manifesto corredata da oltre 150 firme. Tra cui quelle di aderenti alla sinistra e allo stesso Pd. Un particolare non sfuggito a molti, tanto che all’assemblea di domenica all’Arci Zerbini proprio di questa “anomalia” è stato chiesto conto ai segretari provinciale Gianpaolo Serpagli e cittadini Lorenzo Lavagetto (leggi).
Proprio Serpagli aveva sostenuto di preferire un candidato civico, pensava già all’ex presidente del Circolo Il Borgo? Probabilmente non lo si saprà mai. Di sicuro però non mancheranno i “mal di pancia”. Sempre nel corso dell’assemblea altri esponenti del Pd cittadino – forse subodorando lo scenario – hanno anche chiesto di non “imbarcare” chi ha avuto responsabilità nelle amministrazioni comunali precedenti. E Scarpa porta con sé Roberto Ghiretti e Maria Teresa Guarnieri. Peraltro Ghiretti – che già da mesi si muove al fianco del capogruppo Pd Nicola Dall’Olio in varie iniziative pubbliche – pare che su questa scelta sia pronto anche a sacrificare l’unità di Parma Unita, dove non tutti sono disposti all’abbraccio mortale con il Partito democratico.
Insomma, ancora è solo il day after del grande giorno delle decisioni – primarie il 19 febbraio – e dei gran passi indietro, come quelle di Massimo Rutigliano, è già cominciano le grandi manovre per una lunghissima ed estenuante campagna elettorale.