Ancona vs Parma 2-1
Marcatori: 6’pt Daffara, 10’pt Nocciolini, 24’st Frediani
ANCONA: Scuffia, Gelonese, Frediani, Agyei, De Silvestro (38’st Bariti), L.Ricci, Daffara, Moi (44’st Barilaro), Ndiaye (39’st Kostadinovic), Zampa, Forgacs. A disposizione: Rossini, Barilaro, Malerba, Diuric, Bambozzi, Montagnoli, Tassoni, Battaglia, Voltan. All.: Brini
PARMA CALCIO: Zommers, Canini, Corapi, Lucarelli (Cap.), Giorgino (26’st Guazzo), Nocciolini (37’st Mazzocchi), Melandri (18’st Baraye), Calaiò, Benassi, Nunzella, Scavone. A disposizione: Coric, Saporetti, Miglietta, G.Ricci, Simonetti, Messina, Evacuo, Fall. All.: Morrone
Arbitro: Armando Ranaldi di Tivoli
Assistenti: Pasquale Capaldo di Napoli e Matteo Benedettino di Bologna
Note: calci d’angolo: 7-2; ammoniti: Ndiaye (21’pt), Nunzella (41’pt), L.Ricci (46’pt), Daffara (11’st), Frediani (25’st), Guazzo (29’st), Benassi (43’st).
Chi si aspettava la vittoria del nuovo Parma targato Stefano Morrone, è rimasto chiaramente deluso. Ma anche chi, più modestamente, si aspettava di vedere in campo una squadra con gli attributi è uscito dallo stadio del Conero piuttosto sconsolato. La scossa che doveva far svegliare un gruppo ormai da tempo in crisi di identità prima che di gioco – dopo l’esonero di Luigi Apolloni e dei direttori Lorenzo Minotti e Andrea galassi – non si è vista proprio. E quel 2-1 finale in favore dei marchigiani pesa al di là del risultato stesso. In casa Parma è tutto da rifare.
Servono uomini nuovi nello staff tecnico, ma serve soprattutto rituffarsi sul mercato per prendere quanto di meglio può offrire la finestra di riparazione per mettere qualche pezza alle devastanti falle di centrocampo e in porta, dove Zommers è troppo giovane per dare sicurezza a un reparto lento e spesso distratto soprattutto sulle palle inattive.
Se è vero che Francesco Palmieri è ormai ad un passo dal ritorno a Parma in veste di direttore sportivo, bisogna far presto nella scelta del tecnico che dovrà dare la sferzata giusta. Troppi i nomi sul tavolo e ancora un po’ di confusione: Eugenio Corini sembra il più visino, poi c’è la suggestione Andrea Mandorlini, ma potrebbero spuntare “amici” di Palmieri come Carmine Gautieri che ha portato in B la Virtus Lanciano, e Roberto D’Aversa.
Ma andiamo alla cronaca. Morrone cambia modulo e chiede pressing, ma non si vede una vera e propria svolta. D’altra parte, il direttore d’orchestra può anche cambiare, ma nella buca ci vanno i musicisti. Il parma Calcio oggi in maglia bianca e calzoncini gialli, parte subito molle e già al 6′ arriva il lampo dei padroni di casa. Punizione sul fronte sinistro dell’attacco dei “rossi”, gran botta in porta, Zommers respinge in tuffo ma proprio sui piedi di Daffara che anticipa tutti e batte da un passo. Uno a zero. Una doccia gelata che solletica un po’ il Parma, tanto che i crociati cominciano ad impostare delle azioni offensive che trovano il coronamento al 10′, sempre grazie a Corapi – l’unico veramente insostituibile in questo gruppo – che dalla destra crossa per Melandri, il quale tocca per l’accorrente Nocciolini che infila sotto la traversa. Bella azione quella dei gialloblu che porta all’immediato pareggio.
Il Parma insiste e al 13′ è ancora Corapi a servire Calaiò che di sinistro costringe Scuffia in angolo. Il Parma continua ad impostare, ma l’Ancona si difende con ordine e riparte anche bene. Ma i tiri degli ospiti arrivano soltanto da fuori con Melandri e Corapi fuori bersaglio di poco. Bella azione al 41′ con Scuffia che sventa un bel pallonetto di Calaiò. Da questo momento minuti da incubo per il Parma: prima Nunzella ferma di mestiere un avversario sulla trequarti e prende il giallo; poi, la solita punizione, la difesa va in crisi e Moi – servito da un colpo di testa di un compagno – sempre con una zuccata fa stampare la sfera sulla traversa di Zommers. Finita qui? No, ci pensa l’estremo difensore crociato a “regalare” l’ultimo colpo alle coronarie, quando al 43′ sbaglia l’uscita su un lancio da fuori area finendo col servire Frediani, il cui tiro-passaggio al centro dell’area è stato respinto da capitan Lucarelli quasi sulla linea di porta.
Al 45′, infine, l’Ancona protesta vivacemente per un calcio di rigore su sul Ricci per una spinta di Nocciolini. L’arbitro Renaldi non lo concede e ammonisce l’anconetano Ricci per simulazione. In realtà la spinta c’è stata e il rigore poteva starci.
Per il primo tempo può bastare, ma nella ripresa il Parma non cambia passo. Non bastano neppure i cambi decisi da Morrone con Guazzo costretto a rilevare Giorgino, peggio è andata con Baraye – considerato dal tecnico un attaccante e non più un centrocampista come il suo predecessore – per Melandri. Proprio un passaggio errato del giocatore crociato ha innescato il contropiede che ha portato alla vittoria dell’Ancona.
Ma andiamo con ordine. Sul taccuino al 4′ della ripresa c’è da registrare una botta di Giorgino dal limite, che chiama all’ottimo intervento di Scuffia a terra. Al 10′ è De Silvestro a spaventare il Parma con un sinistro che finisce sull’esterno della rete. Il Parma non riesce più a combinare niente. Così al 24′ la frittata di Baraye innesca ancora De Silvestro che da sinistra entra in area, mette al centro per Frediani che infila Zommers per il definitivo 2 a 1. per vedere il Parma in area avversaria bisogna attendere i minuti di recupero, quando Calaiò di tacco serve al centro dell’area Guazzo che tocca male e l’Ancona si salva da quello che sembrava un gol sicuro.
SALA STAMPA
Il capitano Alessandro Lucarelli non cerca scuse e chiede scusa a tutti. Questa squadra è troppo brutta per essere il Parma.
“Bisogna guardare in faccia la realtà e prenderci le responsabilità per quello che siamo oggi. Siamo una squadra in difficoltà, c’è poco da dire. E’ inutile star qui a commentare la gara. Non serve a niente. Dobbiamo solo pensare a lavorare. In silenzio. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, perché fino a oggi abbiamo fatto vedere loro uno spettacolo indegno. Non ho altro da aggiungere”, ha subito sottolineato Lucarelli.
“Sotto l’aspetto dell’impegno, non mi sento di rimproverare niente ai miei compagni – ha poi ripreso il capitano –. Magari ci fossero stati, in questo gruppo, dei figli di puttana. Li avrei attaccati al muro. Qui, invece, sono tutti bravi ragazzi. Dobbiamo venirne fuori il prima possibile. Ringrazio Morrone per quanto ha fatto in questi tre giorni. Stefano ha toccato le corde giuste e ci ha messo tanto cuore. Ci dispiace per non avergli dato una soddisfazione. Dobbiamo ripartire da zero. Dobbiamo diventare una squadra. Dall’inizio dell’anno non lo siamo mai stati. Le problematiche c’erano, ci sono sempre state. Abbiamo cercato di andare sopra ai limiti di questa squadra e ai difetti del mercato, di quando è stata allestita. In campo, però, ci andiamo noi. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Oggi non stiamo rendendo per quanto questa piazza merita. Dobbiamo metterci tanta voglia per ripartire. Il lancio lungo lo abbiamo cercato soprattutto nel finale, quando c’era la frenesia di recuperare il risultato. Per il resto abbiamo cercato di giocare, malgrado il campo non lo permettesse. Al di là del nuovo allenatore che verrà – ha concluso capitan Lucarelli – in questo momento dobbiamo innanzitutto ritrovare un’organizzazione di gioco, certezze che oggi non abbiamo. Non ci vuole uno psicologo, ma una persona che ci dia un’identità e che ci faccia diventare squadra. Noi non ci tiriamo indietro, lottiamo e diamo tutto. Però siamo in difficoltà. Chiunque arriva deve darci una mano per ripartire”.
Il vicepresidente Marco Ferrari che ci ha dovuto mettere la faccia nel giorno del terremoto che si è portato via anche il presidente Nevio Scala, è tornato a parlare subito dopo la brutta sconfitta di Ancona.
“Innanzitutto voglio ringraziare Stefano Morrone per l’entusiasmo che ha messo. E’ evidente che questo Parma non funziona. Ci siamo illusi per troppo tempo di non essere questi. Invece, purtroppo, siamo questi. Siamo poca cosa. Stiamo lavorando a un nuovo progetto tecnico e i giocatori non potranno che accettarlo. Solo chi dimostrerà tutti i giorni la voglia e la capacità di stare a Parma rimarrà nel gruppo. Non dobbiamo più guardare la classifica. Abbiamo il solo obiettivo di ripartire e di diventare una squadra di calcio, perchè non lo siamo mai stati”, ha sottolineato subito Ferrari.
“Dobbiamo diventare una squadra che gioca, diverte e fa venire i tifosi allo stadio, che li sappia coinvolgere in modo molto diverso rispetto agli ultimi mesi – ha proseguito il dirigente -. Quando fai queste cose, si può sperare di raggiungere anche qualche risultato. Ogni sabato, finora, speravamo ci fosse una motivazione per quanto vedevamo. Sono state sbagliate tante tante cose, in questi mesi, e dobbiamo ripartire. Cambiando il modo di vivere una squadra. Capendo anche cos’è questo campionato. Probabilmente non l’abbiamo mai fatto. Allenatori in tribuna? I nomi fanno parte del vostro mestiere di giornalista. L’allenatore il Parma lo sceglierà solo dopo aver scelto il direttore sportivo. Questa proprietà opererà ancora con il principio di delega all’area tecnica. Non abbiamo né la presunzione e neppure la volontà di entrare nel dettaglio tecnico. La partita di oggi è la sintesi perfetta degli ultimi cinque mesi. Le cose sono andate molto molto male. Problemi atletici, mentali, tecnici e di costruzione della gara. E’ stato un cocktail perfetto al contrario. Il profilo del nuovo allenatore dipenderà molto da come vorrà impostare il lavoro il nuovo ds. Qui c’è da ricostruire un progetto – ha concluso Ferrari -. Potevamo aspettare giugno, invece abbiamo deciso di intervenire prima. Le condizioni per andare avanti in modo soddisfacente non c’erano. Palmieri come ds è uno dei profili che stiamo valutando. Non ci prenderemo settimane per deciderlo, ma alcuni giorni”.