24-25 Novembre – A Teatro Due “Le Paradis? Non, Merci!”

24-25 Novembre – A Teatro Due “Le Paradis? Non, Merci!”

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Quando si tratta di immaginare cosa sia la felicità, l’uomo ha sempre potuto ricorrere all’invenzione del paradiso, luogo straordinario, dove non ci sono né rischi, né lotte, né morte, né desideri, nessuna frustrazione. Adamo ed Eva hanno liberato l’umanità dall’idea di paradiso, eppure, ostinatamente, si cerca di ricrearlo, accarezzando l’idea di nuove comunità o formazioni sociali senza conflitti. L’idea che il paradiso sia un luogo dalla noia mortale viene indagata a livello scenico a partire dalla Svizzera, e precisamente dalla Compagnie Studio D’action Théâtrale di Ginevra e dal Théâtre Populaire Romand di La Chaux-de-Fonds che con la coproduzione di Fondazione Teatro Due hanno realizzato Le Paradis? Non, Merci!, in scena a Teatro Due giovedì 24 e venerdì 25 novembre alle 20.30.

Sette giovani drammaturghi hanno affrontato ciascuno uno dei vizi della nostra società e hanno dato vita a una creazione multipla deliberatamente immorale, orchestrata dal regista Gabriel Alvarez e con musiche originali di Bruno De Franceschi, la rappresentazione in musica della grande parata carnevalesca che è diventata la cultura del consumo di massa, manifestazione di una società che si auto divora.

Come un cabaret polifonico Le paradis? Non merci! ragiona con ironia sui nostri difetti fra parola, musica e canto, attraversando toni a volte comici, a volte drammatici, in una gioiosa confusione che si spiega con la natura disparata dei vizi in questione. Perché se alcuni peccati si prestano ad un trattamento frontale dove, secondo la tradizione, si critica il vizio ridicolizzando il peccatore – che sia goloso, orgoglioso o avaro – in altri casi queste debolezze sembrano degli specchi che riflettono proprio il nostro modo di vivere. Allora il peccatore diventa subito vittima e il peccato il vizio di una società che ci spinge a rispettare delle regole che le piace infrangere.

Come avviene per la collera: motore di violenze e omicidi da un lato, forza di rivolta e rivendicazione di nuove giustizie dall’altro. Ed ecco che d’un tratto i peccati capitali diventano peccati del capitalismo.

Cori, assoli lirici e altri ambienti sonori cullano l’inquieta gioia degli otto attori, Clara Brancorsini, José Ponce, Laura Laboureur, Marcin Habela, Maria de La Paz, Andrea De Luca, Natalia Pastrana, Sofia Revueltas, accompagnati in scena da tre musicisti, Geraldine Schenken, Ivan Olah, Clément Meunier, in un cabaret retrò e al vetriolo, dal sapore brechtiano.

Avarizia, orgoglio, gola, invidia, lussuria, collera e pigrizia, tracce inconfondibili della nostra società consumistica, vengono raccontate con ironia in uno spettacolo di teatro musicale la cui dimensione sonora diventa protagonista, intrecciando parola, canto lirico e musica.

Informazioni e biglietteria: 0521 230242 – [email protected] – www.teatrodue.org

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