L’operazione primarie nel Pd di Parma è già iniziata e ci sono pure le prime indicazioni di massima che però non mancano di sollevare malumori. La data prescelta per chiamare gli elettori a scegliere il candidato sindaco per le amministrative del 2017 potrebbe essere il 19 febbraio, data che scontenta alcuni perché troppo a ridosso della scadenza elettorale, e non basterebbe neppure il compromesso della presentazione delle candidature – accompagnate da 500 firme ciascuna – entro Natale. Alcuni avevano chiesto a gran voce che si procedesse più speditamente e soprattutto prima e indipendentemente dal referendum costituzionale del 4 dicembre. Che potrebbe diventare una sorta di spartiacque politico tra un prima e un dopo in seno al Partito democratico.
Indicazioni di massima uscite da un incontro tra i segretari provinciale e cittadino del Pd, Gianpaolo Serpagli e Lorenzo Lavagetto, con il capogruppo in consiglio comunale Nicola Dall’Olio, che non nasconde affatto le sue ambizioni. Ma su queste dovranno decidere domenica 27 novembre, al pomeriggio, l’assemblea cittadina guidata da Caterina Bonetti e la direzione provinciale riunite congiuntamente per dare il via al documento programmatico e alla proposta di regolamento delle primarie elaborati da una commissione di saggi. Ancora sul tavolo – nonostante le tante contrarietà – l’obbligo per il vincitore delle primarie di dimettersi da qualsiasi carica elettiva ricoperta prima del voto per le amministrative. Un rischio non da poco viste le ultime esperienze del Pd in ambito comunale e una campagna elettorale che si preannuncia piuttosto dura e frastagliata con almeno una decina di candidati in lizza per una poltrona di sindaco.
In compenso, proprio il Pd potrebbe perdere il finora unico candidato alle primarie, ovvero Massimo Rutigliano, che aveva annunciato pubblicamente di non essere più interessato se le candidature fossero state annunciate dopo il referendum del 4 dicembre. Come in effetti sarà. Ma la sensazione è che alla fine possa saltare fuori Paolo Scarpa. Caduta l’ipotesi Giorgio Pagliari – contrari gran parte degli iscritti – con una tempistica più che sospetta Serpagli aveva indicato un “candidato civico” per il Pd. E questo è saltato fuori con la famosa lettera-manifesto per Parma promossa da Scarpa e sottoscritta tanto da esponenti della Sinistra quanto dai centristi, passando ovviamente per pezzi del Pd. Scarpa non si è autocandidato, ma ha sostenuto che le candidature devono uscire da un percorso nuovo e condiviso. E le primarie potrebbero rappresentare lo strumento ideale. Un’iniziativa nata casualmente?