Il Padova passeggia sui resti del Parma Calcio. Apolloni e Minotti a...

Il Padova passeggia sui resti del Parma Calcio. Apolloni e Minotti a caccia di alibi per l’1-4 al Tardini

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PARMA – PADOVA 1-4

Marcatori: 26′ Calaiò, 27′ e 32′ Altinier, 52′ Mazzocco, 68′ Russo

PARMA CALCIO 1913: Zommers, Canini, Saporetti, Corapi, Lucarelli (Cap.), Giorgino (46′ Miglietta), Nocciolini, Calaiò, Nunzella, Simonetti (59′ Mazzocchi), Evacuo (74′ Guazzo). A disposizione: Coric, Baraye, Melandri, Benassi, Ricci, Dodi, Scavone, Messina, Fall. All.: Apolloni

CALCIO PADOVA: Bindi, Favalli (63′ Tentardini), Dettori, Mandorlini, Altinier (75′ Neto Pereira), Madonna (Cap.), Mazzocco, Russo, Alfageme (82′ Germinale), Cappelletti, Emerson. A disposizione: Favaro, Filipe, Fantacci, De Risio, Sbraga, Monteleone, Gaiola, Boniotti, Marcandella. All.: Brevi

Arbitro: Luigi Pillitteri di Palermo

Assistenti: Fabrizio Lombardo di Sesto San Giovanni e Gamal Mokhtar di Lecco.

Note: calci d’angolo: 6-2; ammoniti: Dettori (40′), Canini (42′), Calaiò (58′), Lucarelli (72′), Miglietta (91′).

 

“Cosa ha fatto il Parma oggi?”, chiede un passante in una leterale del Tardini a un tifoso con sciarpa gialloblu arrotolata alla testa. “Non ha giocato!”, risponde quest’ultimo. E in questa estrema sintesi c’è in effetti tutta la gara del Parma Calcio 1913 di oggi al cospetto dei tifosi del Tardini. Quella con il Padova doveva essere la partita della svolta, è stata la gara dell’umiliazione. Quella che ha certificato senza timore di smentita che il Parma Calcio non è una squadra, che i giocatori sono spaesati in ruoli calati dall’alto, che la guida tecnica naviga a vista senza soluzioni in tasca e anche poche idee in testa. Parma – Padova 1 a 4 non è una sconfitta, non è neppure una disfatta: è la certificazione che su questa strada non solo non si va in B, ma sarà pure difficile togliersi qualche soddisfazione vera in questa stagione.

Senza giocare non si vince. E il Parma non gioca. Sarebbe un errore attribuire responsabilità. Non è colpa di una difesa ballerina che subisce, se il centrocampo non è capace di far filtro, viene saltato regolarmente e non rientra in copertura. Non è colpa degli attaccanti che non incidono davanti se non ricevono palloni giocabili e si devono accontentare del solito rosario di cross e lanci lunghi spesso fuori misura. Ma è colpa anche degli avanti che quasi mai si propongono a dettare il passaggio. Con Evacuo che va a spasso per il campo alla ricerca di se stesso e Calaiò che – fa anche rima – fa quel che può. E mister Luigi Apolloni – davanti a questi risultati – non può certo chiamarsi fuori. Non solo la squadra non ha un gioco, ma lui stesso ancora non ha trovato un 11 che possa definirsi titolare. D’altra parte è difficile continuare a suonare con un 3-5-2 se mancano i musicisti. Con difensori e attaccanti costretti a reinventarsi centrocampisti. Si naviga a vista, di settimana in settimana, di male in peggio. Scuse ed alibi,. a questo punto, sono finiti. Solo la fortuna tiene il Parma in corsa per la promozione, sempre a 2 punti dalla vetta.

Su queste macerie il Padova ha passeggiato, imponendo il proprio gioco e strameritando una vittoria che per i veneti è anche la quinta consecutiva. Adesso ha raggiunto il Parma a quota 25.

Ma andiamo alla cronaca che vede subito il Parma apparentemente in palla, pronto a dare battaglia. Al 5′ è Calaiò a mettere di poco fuori con un destro al volo un buon traversone di Nocciolini dalla destra. Al 9′ Corapi impegna Bindi da fuori, ma il portiere respinge. Il Padova resta un po’ a guardare ma poi capisce che con questo Parma può osare. Prima Russo scalda i guantoni a Zommers, poi – attorno al 25′ – il portiere crociato deve uscire alla garibaldina per togliere un pallone dai piedi di Altinier.

E’ però il Parma a trovare il gol un minuto dopo, anche in maniera un po’ fortuita: Corapi scende sulla sinistra, mette al centro un pallone che il portiere ospite respinge con i pugni proprio al limite dell’area, dove Calaiò è ben appostato e di sinistro infila. La strada sembra in discesa, ma è un’illusione. Il Parma si addormenta, i veneti ne approfittano e in soli 2′ confezionano il pareggio: saltato il centrocampo, gli avanti ospiti sfondano sulla destra, la difesa balla, Zommers sbaglia l’uscita e Altiniercon un pallonetto morbido deposita in rete. Il Padova ci prende gusto, la difesa crociata continua a ballare, e al 32′ è Alfageme, servito da Mazzocco, a battere a botta sicura: il tiro è centrale, Zommers para.

Ciccio Corapi, sicuramente il migliore dei suoi in questa disfatta, ci prova al 34′, ma il suo diagonale non è irresistibile per Bindi. Al 36′, però, è il Parma a servire la frittata: Canini perde male la palla sulla trequarti e innesca il rapidissimo rovesciamento di fronte che porta Altinier solo davanti a Zommers. Inevitabile l’1-2. Il primo tempo è tutto qui.

Tutti pensano: vedrai che lavata di testa negli spogliatoi, Apolloni si farà sentire; vedrai che secondo tempo… Non si sa cosa abbia detto il mister nell’intervallo, ma i suoi o non hanno sentito o non hanno capito. Il risultato, infatti, è ancora più disastroso. Giorgino e company ripartono deboli, il Padova attende e colpisce. All’8 della ripresa, infatti, gli ospiti firmano l’1-3 con Mazzocco che trova gloria ribattendo in scivolata la respinta di Zommers su Alfageme. Che ci riprova qualche minuto dopo, ma il suo destro è fuori di poco. Il Parma è tutto nei piedi di Corapi, che al 12′ spara da fuori area un gran tiro che Bindi respinge con una certa bravura.

Tutto qui, null’altro. Fino al 23′. Quando è Russo a mettere a segno l’1-4 su angolo battuto da Emerson. Una doccia gelata alla quale gli uomini di Apolloni non sanno e forse non possono reagire. Ci provano in qualche modo, ma è più la confusione che la sostanza. Il Padova controlla e dà vita a qualche azione di alleggerimento. Che al 36′ però rischia di trasformarsi in qualcosa di più: in seguito a un contropiede, il capitano Madonna sfiora l’incrocio.

Finisce tra i fischi del Tardini.

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SALA STAMPA

Mister Luigi Apolloni non sa cosa fare per risollevare la sua squadra, così come a fine partita non sa cosa dire. “Oggi la differenza l’ha fatta chi ha segnato e chi no”, ha esordito il tecnico. Ma forse voleva dire tra chi ha giocato e chi no.

“Abbiamo giocato bene nella prima parte della gara, mettendo il Padova in difficoltà, ma non abbiamo sfruttato tutte le occasioni – sostiene il tecnico gialloblu -. Negli spogliatoi c’era amarezza e insoddisfazione per il risultato così pesante. Abbiamo girato bene il pallone all’inizio, ma non abbiamo visto il nostro lavoro concretizzato. Abbiamo commesso errori, gli avversari ne hanno approfittato. La solidità difensiva è venuta a mancare. Ne prendo atto. Può capitare. Non è una giustificazione. Dobbiamo lavorare per limitare gli errori. Bisogna mettere da parte la delusione e l’amarezza per questa battuta d’arresto, che ormai non si può più recuperare. Dobbiamo metterla da parte tutti noi e anche i tifosi. Sapendo che lavoreremo per migliorare”.

Poi Apolloni ha spiegato le mosse decise nella ripresa: “Il cambio di Giorgino è stata una scelta tecnica. A inizio ripresa ho inserito Miglietta, che ha più qualità in manovra e costruzione e meno in interdizione. Ho schierato Simonetti dal primo minuto, perchè l’ho visto bene in settimana. Così come Evacuo e Calaiò insieme. Hanno già giocato insieme e in settimana erano migliorati nell’intesa. Stasera abbiamo creato, ma non realizzato. Le nostre occasioni le abbiamo costruite. Non era mai accaduto che la difesa facesse così tanto fatica? Lo catalogo come un atto di generosità da parte dei giocatori che si propongono e vanno in pressione. Se veniamo infilati, però, non è colpa solo del reparto difensivo”.

Davanti a un disastro simile, ci vuole qualcuno della società che ci metta la faccia. Anche per tentare di spegnere il fiume di polemiche. Così in sala stampa è arrivato il responsabile dell’area tecnica Lorenzo Minotti in persona.

“E’ difficile fare un’analisi di questa partita, perchè soprattutto nella prima parte mi è sembrato di vedere una buona squadra – ha ammesso Minotti – che aveva impattato bene con la partita ed era passata in vantaggio meritatamente. Poi, purtroppo, siamo incappati in alcune disattenzioni e in alcuni errori evidenti che abbiamo pagato carissimo. Nel secondo tempo la squadra è entrata con il piglio giusto, abbiamo avuto anche l’occasione per il 2-2, ma poi abbiamo subito in contropiede il terzo gol. Lì abbiamo accusato il colpo. Nel cercare di recuperare la gara, lo abbiamo fatto con le idee annebbiate, giocando un’azione noi e una loro. Sono venuto a parlare io al posto dei giocatori, perchè oggi sono molto amareggiati e hanno accusato molto il colpo. Credo che sia comprensibile”.

Minotti condivide che “è stata una partita che nessuno di noi si aspettava potesse avere un epilogo del genere, Facciamo i complimenti al Padova che è una squadra forte. Credo che nel calcio ci possano anche stare le sconfitte. Noi dobbiamo cercare di analizzare, come sempre, le cose che abbiamo sbagliato, certi errori e certi atteggiamenti nel corso delle gare. Non penso che al momento adotteremo provvedimenti nei confronti dei giocatori. Faremo, come tutte le settimane, un’analisi, cercando di metterci alle spalle questa sconfitta e di guardare avanti, alla partita di Ancona, preparandola al meglio. Fondamentalmente non crediamo nei ritiri – ha sottolineato Lorenzo Minotti -. La squadra stasera, peraltro, non mi è sembrata svogliata. Purtroppo, ancora non riusciamo a essere liberi dal punto di vista mentale, a mettere in campo le nostre qualità e quanto prepariamo in settimana. Non dobbiamo farne un dramma, una sconfitta può arrivare. La classifica è chiara. Non usciamo ridimensionati. Sappiamo, però, che questo è un campionato difficile, dove regna il totale equilibrio. Gli alti e i bassi possono succedere. Gli scontri diretti si possono vincere oppure perdere. L’unica cosa che dobbiamo analizzare è il motivo di tre sconfitte casalinghe. Il Tardini dovrebbe essere la nostra forza, invece qui, in casa nostra, non riusciamo a esprimere le nostre potenzialità. Perdere così, con quattro gol, è un episodio. La squadra deve migliorare, lo sappiamo tutti. Tutti dobbiamo renderci conto che la Lega Pro è una realtà complicata. Sono convinto che questa è una squadra forte e che alla lunga emergeranno i suoi veri valori. Cerco di vedere gli aspetti positivi, anche se so bene che c’è tanto da lavorare. Dobbiamo essere tutti uniti. Dobbiamo migliorare sotto alcuni aspetti. Possiamo fare qualcosa di diverso. Ne siamo consapevoli, prendendone atto. Abbiamo ancora un mese di partite sino alla sosta invernale di campionato. Facciamo più punti possibili, poi vedremo dove saremo. Il problema più grosso è mettersi alle spalle uno schiaffo che fa male. Facciamo tutti il mea culpa. Dobbiamo essere consapevoli che questo è un campionato difficile ed equilibrato. Ogni domenica dovremo conquistarci un pezzo di classifica, un pezzo di questo campionato. La nostra è una tifoseria fantastica. Oggi ha tifato per tutti i 90′ e solo alla fine ha intonato qualche coro come ‘Andate a lavorare’. Lo accettiamo. Chiaramente ci pesa e non ci farà dormire qualche notte, ma non ci deve abbattere e togliere certezze. Paradossalmente – conclude Minotti – da questa gara emergono anche tanti segnali positivi, come le prestazioni di alcuni giovani come Simonetti o Saporetti. Bisogna guardare anche un po’ più in là. E’ dura da mandare giù, ma questa è la conferma del fatto che ci sarà da soffrire se vogliamo vincere il campionato. Un giocatore possa avere dei momenti di forma migliori e peggiori. Si può giocare o non giocare, ma queste sono scelte che fanno parte del lavoro quotidiano. Scavone, per esempio, oggi ha avuto un turno di riposo. Non ho niente da rimproverare a nessuno”.

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