Parma Calcio, l’analisi del ds Galassi. Mercoledì amichevole con Il Cervo

Parma Calcio, l’analisi del ds Galassi. Mercoledì amichevole con Il Cervo

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Il Parma Calcio pensa già alla Maceratese, prossimo avversario in campionato sabato 12 novembre alle 20.30. Al Centro Sportivo di Collecchio, sono ripresi gli allenamenti della formazione crociata incentrati in gran parte sul lavoro atletico differenziato tra chi ha giocato contro il Gubbio e chi è rimasto in panchina, concluso con partite su terreno di gioco a dimensioni ridotte. la buona notizia è il ritorno in gruppo del difensore Maikol Benassi. Felice Evacuo e Desiderio Garufo si sono preparati con modalità personalizzate, mentre Davide Mastaj con un lavoro differenziato. Mohamed Coly si è sottoposto attività di scarico per la contusione al piede destro rimediata durante Parma-Gubbio. Intanto domani, mercoledì 9 novembre, sempre al Centro sportivo di Collecchio, alle 15, si svolgerà un confronto amichevole con la formazione della Polisportiva Il Cervo di Collecchio, che milita in Promozione.

Ma al centro dell’attenzione oggi a Collecchio, c’era soprattutto lui: il direttore sportivo Andrea Galassi. Il dirigente ha infatti analizzato la stagione del Parma Calcio e non solo.

“Nelle prime partite abbiamo avuto qualche problema, anche per i carichi di lavoro iniziali. La condizione atletica sta migliorando partita dopo partita. Sul piano del gioco questa squadra può fare meglio di quello che sta facendo. E’ squadra nuova in tanti elementi. Abbiamo cambiato modulo. Credo sia una squadra in evoluzione che ancora non sappiamo quanto possa crescere e migliorare, anche se sicuramente ha margini di miglioramento”, ha esordito Galassi senza nascondersi dietro un dito.

E poi parlando di possibili nuovi innesti in corso di stagione, ha aggiunto: “Io sono sempre abituato a pensare che i giocatori che ho sono i più bravi di tutti. Se, poi, a gennaio individueremo una carenza o due, è ovvio che, se si potrà fare qualcosa, per migliorare la rosa, lo faremo senza problemi. Le squadre che giocano contro il Parma vengono a giocarsela al 120%, sforzandosi soprattutto in avvio di gara. Il fatto che il Parma parta troppo molle e le altre forte forse è un falso problema. Nel primo tempo le avversarie sprecano la maggior parte delle energie nervose, ma questa squadra ha recuperato il risultato diverse volte, ribaltando passivi pesanti. E’ un’ottima cosa. Mi piace chiamare questo Parma una squadra che non muore mai. E’ una bella caratteristica. Quando facevamo l’analisi all’inizio, nei momenti di difficoltà che ci sono stati, la cosa confortante era il primo tempo con il Venezia. Non lo fai, se non hai valori – sottolinea ancora Andrea Galassi -. È ovvio che unire il primo tempo contro il Venezia e il secondo contro il Pordenone sarebbe il top. Pure sabato la squadra era partita bene. Abbiamo avuto il piglio giusto fino al gol. Dopo la rete subita, non siamo stati lucidissimi. Acquisito il pari, abbiamo sofferto le caratteristiche del Gubbio. Siamo stati bravi, però, a contenerli. Nel secondo tempo abbiamo vinto la partita meritatamente”.

Parlando dei singoli, poi, il direttore sportivo ha detto di non voler limitare “il discorso del centrocampo solo al contributo che sta iniziando ad apportare Giorgino, che è stato un giocatore importante della scorsa stagione e lo è tuttora in questa. L’equilibrio si sta trovando con diversi elementi. Aver recuperato Mazzocchi e Nocciolini da rispettivi infortuni, con altri giocatori che stanno entrando in condizione, sta facendo crescere tutta la squadra. Speriamo che possa crescere ancora. Sottolineate le difficoltà che sta incontrando Canini. Michele ha 31 anni e un passato con oltre duecento presenze in Serie A. Non avendo svolto la preparazione, è normale che possa soffrire dal punto di vista fisico. Forse in qualche gara non è stato al livello delle sue potenzialità, ma ad Ascoli, in Serie B, nella scorsa annata, quand’è entrato in condizione è stato il migliore della difesa marchigiana. Nocciolini e Calaiò si completano bene, Nocciolini attacca bene la profondità, e pure Calaiò, il quale, allo stesso tempo, viene incontro alla squadra e l’aiuta. Sono, però, convinto che altri giocatori possano giocare insieme là davanti. Come Calaiò ed Evacuo, ma anche Melandri. Abbiamo attaccanti molto complementari fra loro. Confrontandoci con Apolloni, sabato – ha continuato Galassi – ci ha spiegato la scelta della coppia Calaiò-Nocciolini, preferendo una punta di gamba davanti per attaccare la profondità con la difesa del Gubbio che è abituata a giocare molto alta. Miglietta e Guazzo non sono due casi a parte. Guazzo quest’anno, partendo dall’inizio della preparazione, ha trovato una condizione migliore rispetto all’anno scorso. Apolloni l’ha utilizzato a Forlì e in altri spezzoni. È un giocatore che da qui alla fine del girone d’andata ci darà sicuramente una mano per risolvere diverse partite. Miglietta è stato sacrificato in mezzo al campo, perché non avendo la squadra ancora una condizione atletica ottimale poteva essere penalizzato in un inizio a rilento essendo lui un centrocampista meno dinamico. La squadra ora funziona. Lui è fuori. Sono convinto che Criss possa dare una mano importante, di qualità, in futuro. Non credo che sia un giocatore in disparte. Deve solo farsi trovare pronto”.

“La squadra che al momento non sta rendendo come pensavo è il Padova – ha poi continuato Galassi analizzando un po’ il girone b della Lega Pro -. Non so per quale motivo. Poi, ci sono outsider importanti come FeralpiSalò, Gubbio e Sambenedettese. Dovremo lottare con Venezia, Reggiana e Bassano, che l’anno scorso arrivò terzo. Noi eravamo coscienti che questa stagione non sarebbe stata semplice. La forza di questa società, oltre alla proprietà, è la gestione del quotidiano, che stiamo proseguendo dall’esperienza dello scorso anno. Se hai giocatori abituati a giocare ad alti livelli, devi avere una gestione interna oculata. E’ una situazione che non ci crea problemi particolari. È ovvio e normale che un giocatore che non gioca non è contento, ma da qui a dire che si lamenti ne passa. Siamo stati chiari fin dall’inizio. Qui al Parma il singolo viene in secondo piano. Se questa mentalità riusciremo a portarla avanti, come fatto fino ad oggi, alla fine porta punti importanti in classifica. Tutti i giocatori devono sentirsi al centro del progetto. Quando uno entra e fa bene sarà rilevante come chi gioca sempre. Abbiamo anche giovani bravi, che hanno bisogno di adattarsi a una categoria diversa. Stanno crescendo. Tra un po’ inizieranno a diventare titolari. Abbiamo giocatori, Zommers a parte, che stanno gravitando nell’area dei titolari. Simonetti sta entrando spesso, Messina ha avuto possibilità e ne avrà ancora, come Saporetti. I giovani sono parte integrante del gruppo. Possono darci un contributo importante. Non hanno avuto un minutaggio considerevole, ma si stanno avvicinando al livello dei titolari. Tranne qualche spezzone per Mazzocchi al Rimini, sono tutti al primo anno in Lega Pro. Sono ragazzi che stanno trovando la dimensione e si stanno adattando al livello della Lega Pro”.

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