Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha varcato la soglia della Camera insieme agli altri primi cittadini invitati per l’incontro “L’Italia in Comune” dal presidente Anci Antonio Decaro e della presidente della Camera Laura Boldrini. Un incontro promosso dall’Anci di cui Pizzarotti è vicepresidente e nel quale il primo cittadino di Parma ha trattato il tema della tutela dell’ambiente.
“La politica deve mettersi al servizio dell’ambiente, con la convinzione che investire sulla qualità ambientale e la sicurezza forse non porta rapido consenso, ma è necessario e vitale”, ha ricordato Pizzarotti all’aula di Montecitorio.
Nell’individuare le buone pratiche necessarie per salvare il Pianeta, il sindaco di Parma ha citato il risparmio energetico, la raccolta differenziata dei rifiuti, il “consumo zero” di suolo, la rigenerazione urbana, l’eliminazione di sostanze rischiose come l’amianto e gli interventi per mettere in sicurezza il territorio, rivendicando il ruolo centrale dei Comuni e delle Autonomia locali per raggiungere obiettivi di efficienza e qualità della vita.
“Un’economia sempre più globale, e Paesi sempre più urbanizzati, oggi hanno assoluto bisogno di conciliare la competitività economica con la sostenibilità ambientale – ha sottolineato Pizzarotti -. Questo perché come istituzioni siamo stati fin troppo capaci di fondare lo sviluppo economico sull’industrializzazione o il consumo di suolo, ma molto meno nel favorire e incentivare la ricchezza economica e il benessere con la vivibilità ambientale. Oggi in parte ne stiamo pagando le conseguenze, e lo squilibrio prodotto ci ha portato a parlare di un nuovo e necessario “diritto all’ambiente”. Ovvero del diritto a vivere in un Paese che sappia favorire lo sviluppo economico e industriale conciliandolo con la qualità ambientale. Ricordo che un anno fa – ha proseguito il sindaco di Parma – i sindaci di tutto il mondo erano stati convocati in Vaticano da Papa Francesco, per far fronte ai problemi legati al cambiamento climatico. Lo stesso tema lo abbiamo affrontato alla conferenza sul Clima convocata a Parigi dalla sindaca Anne Hidalgo, nel dicembre dello stesso anno. Nel suo storico discorso alle Nazioni Unite, poi, papa Francesco aveva definito un danno all’ambiente, “un danno all’umanità”. Il mondo, in sostanza, ha alzato la voce e ha detto alle sue istituzioni che è arrivato il momento di una svolta: vivere in un sistema urbano a misura d’uomo, riveste oggi un ruolo primario della vita di ognuno di noi e dei nostri concittadini“.
Pizzarotti si è detto convinto che bisogna partire “dalle istituzioni locali, perché ritengo che le città siano il futuro: la maggioranza della popolazione mondiale vive infatti nelle città“, muovendo “dall’idea di incentivare e promuovere un’economia circolare. Ovvero garantire la crescita economica e l’occupazione sprecando sempre meno risorse, consumando sempre meno suolo e prevenendo i disastri ambientali“.
Per il sindaco di Parma questo è ormai “un vero e proprio discorso etico“, non più solo tutela ambientale. Federico Pizzarotti ha poi aggiunto che “da amministratori locali con a cuore la propria città, ognuno di noi ha il compito e il dovere di mettere sul piatto le proprie best practice, affinché il governo non sia soltanto interlocutore delle nostre esigenze, ma spina dorsale di un’Italia che per certi aspetti è in ritardo strutturale, e che ha bisogno di modernizzarsi e innovarsi. Quel che chiedo è una strategia comune per emergenze comuni, una nuova e rinnovata cabina di regia tra enti locali, regioni e governo affinché non ci siano divari organici e ritardi tra le città, tra le regioni e tra territori”.
Pizzarotti ha citato le politiche di rifiuti zero che portano risparmi in bolletta, riciclo di risorse e l’abbattimento dell’inquinamento ambientale. Ed ha sottolineato che “in Emilia Romagna, in particolare a Parma, teniamo molto a questo tema. La raccolta porta a porta dei rifiuti, la tariffazione puntuale, l’aumento della differenziata a discapito degli impianti di incenerimento, rappresentano una delle concrete realtà cui dovrebbe indirizzarsi l’Italia, ed essere a modello per l’Unione Europea. Sono molti gli esempi di città che puntano sulla strategia rifiuti zero, e sono orgoglioso che la mia terra e la mia regione siano modelli positivi per il Paese”.
Tra gli altri esempi citati, la rigenerazione urbana per “strappare interi quartieri e periferie al degrado, all’incuria e all’inciviltà“.