Corruzione, ex finanzieri di Parma condannati a risarcire oltre 30.000 euro

Corruzione, ex finanzieri di Parma condannati a risarcire oltre 30.000 euro

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Nel 2011 erano stati condannati per corruzione, corruzione e falso, adesso devono risarcire il danno che secondo l’accusa hanno provocato nel 2003. I due marescialli D.V, 60enni, di Chieti, e C.G, 55, di Roma, che all’epoca lavoravano per il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Parma, dopo aver subito la condanna a 3 anni di reclusione, ora dovranno anche risarcire in solido ben 30.793 euro per il danno arrecato alle Fiamme Gialle.

I due, secondo l’accusa ormai cristallizzata nella sentenza definitiva, durante alcuni controlli in aziende di Parma, avrebbero chiesto del denaro per evitare il sequestro dei computer sui quali erano installati software “pirata”, in violazione alla legge sul diritto d’autore. Piccole somme, mai più di 2.000 euro, a volte anche sotto altra forma, come capi di abbigliamento griffati, il tutto per un totale di appena 13.900 euro.

Spiccioli o poco più, che ora per la Corte dei conti dell’Emilia Romagna valgono 2.993 euro per danno da disservizio – la Finanza ha dovuto ripetere le verifiche, inviando altri militari nelle aziende già visitate dai due marescialli – mentre il danno d’immagine alla Guardia di Finanza è pari a 27.800 euro, ovvero esattamente il doppio della cifra che i due avrebbero incassato per chiudere positivamente le verifiche. Totale 30.793 euro.

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