Parma si piazza al secondo posto in Italia nel diciassettesimo rapporto Ecosistema Scuola, indagine curata da Legambiente, sulla qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici. Dai dati di Legambiente emerge che la città investe nella manutenzione ordinaria mediamente 157.976 euro per ogni edificio, tanto che tutte le scuole sono dotate di certificazioni di collaudo statico, agibilità, prevenzione incendi e impianti elettrici a norma. “Quasi una scuola su due – si legge ancora nel Rapporto – presenta reti completamente cablate, a testimonianza di un’attenzione al principio di precauzione rispetto all͛’esposizione a fonti di inquinamento elettromagnetico. Le buone pratiche a Parma non mancano: raccolta differenziata di tutti i materiali, compresi i RAEE, mense scolastiche dove si serve acqua di rubinetto, pasti bio e prodotti IGP e DOP”.
Davanti a Parma soltanto Piacenza, che conquista il primo posto per l’attenzione alle energie alternative. Non solo vanta una scuola in classe A, ma una scuola su due è dotata di solare termico o fotovoltaico.
Nella graduatoria delle “buone pratiche”, invece, Parma scivola al 7° posto, mentre Piacenza si conferma prima e Reggio Emilia sale al 4° posto. Questa classifica viene costruita mettendo insieme tutti i dati relativi alle pratiche ecocompatibili, presenta nelle posizioni più alte i Comuni che hanno investito di più in servizi, pratiche ecocompatibili ed efficienza energetica. I parametri sono relativi a: disponibilità del servizio di scuolabus, attivazione pedibus, biblioteche per ragazzi, finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici, mense scolastiche e pasti biologici, raccolta differenziata dei rifiuti delle scuole, utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo, fonti di energia rinnovabile negli edifici scolastici.
Per quanto riguarda invece il “rischio”, le scuole di Parma sono nella media. La città si colloca al 45° posto in Italia su 86 province censite. Mentre in regione è terza dietro a Cesena e Forlì. Le scuole più sicure risultano essere quelle di Biella che occupa l’86° posto (la graduatoria vede in alto le città dove il rischio è più alto e in Italia il primo posto è assegnato a Genova). Il rischio preso in esame è quello ambientale interno ed esterno, dall’inquinamento all’elettromagnetismo.
Il risultato fa ovviamente gongolare l’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti che in una nota ricorda gli investimenti fatti proprio sull’edilizia scolastica, a partire dal piano per l’eliminazione dell’amianto dai tetti di tutte le scuole comunali. Nel 2016, in particolare, Piazza Garibaldi ha investito nella scuola 7 milioni di euro per maggiore efficienza e performance energetiche, miglioramento e adeguamento sismico, progetti educativi e didattici volti a favorire l’inclusione, l’educazione alimentare, la crescita e la formazione dei giovani, mense scolastiche dove si serve acqua di rubinetto, pasti bio e prodotti IGP e DOP e a km0. E ancora, l’uso di menu alternativi per motivi culturali e il recupero di cibo dalle mense scolastiche per destinarlo a organizzazioni no profit.
“A questo si aggiungono le misure di carattere viabilistico volte a porre in sicurezza le scuole durante l’entrate e l’uscita degli alunni, ma anche per fluidificare il traffico e ridurre l’inquinamento atmosferico. E Legambiente ha premiato l’impegno del Comune: Parma è al secondo posto, a livello nazionale, dopo Piacenza. Si tratta di una posizione che sottende l’impegno di più assessorati per garantire una scuola di qualità sotto tanti punti di vista, come ha evidenziato il sindaco, Federico Pizzarotti, che ha parlato di una posizione che fa onore a Parma ed all’impegno profuso in questi anni da parte degli assessorati coinvolti a partire da quello ai lavori pubblici di Michele Alinovi, l’assessorato alla mobilità e ambiente guidato da Gabriele Folli e quello alla scuola e servizi educativi guidato dalla vicesindaco Nicoletta Paci.