Nel carcere di Parma potrebbero essere custoditi i segreti sul rapimento dell’ex assessore regionale democristiano della Campania, Ciro Cirillo, avvenuto a Torre del Greco nel 1981, la cui liberazione – 89 giorni dopo – sarebbe avvenuta in seguito a una trattativa che avrebbe coinvolto pezzi della Dc, servizi segreti deviati e la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.
E proprio Cutolo, il “professore” di Ottaviano, da 45 anni in carcere, è detenuto al 41 bis nel penitenziario di via Burla, a Parma. Nei giorni scorsi ha ricevuto la visita del pm di Napoli Ida Teresi che ha riaperto il caso su quella vicenda mai chiarita che passò sotto il nome di “Notte della prima Repubblica”. E che cosò la vita, nel conflitto a fuoco con i brigatisti rossi, all’agente di scorta Luigi Carbone e all’autista dell’assessore Mario Cancello.
Cutolo avrebbe ricevuto nel carcere di Ascoli Piceno le visite di personaggi dello Stato che gli avrebbero chiesto di intercedere per Cirillo. Su questi intrecci la Procura di Napoli intende fare chiarezza potendo contare anche sulle rivelazioni di un altro collaboratore, Pasquale Scotto. Ma è Raffaele Cutolo, l’ex capo della Camorra, la Nco, detenuto a Parma, a poter svelare una volta per tutte i segreti che stanno dietro a una delle vicende che hanno segnato la lotta politica e non solo in Italia.
Top secret ovviamente le rivelazioni di Cutolo raccolte dal pm Teresi in un incontro avvenuto proprio in una cella del carcere di Parma e durato un paio d’ore.
Cirillo, che oggi ha 95 anni, per la cronaca, dopo la liberazione è stato invitato dalla Dc a farsi da parte. E in seguito dichiarò di aver scritto le sue verità in un atto consegnato al notaio perché venga aperto solo dopo la sua morte.