Avevano installato in casa un vero e proprio opificio della droga: marito moglie ed un amico tutti nigeriani e residenti in via Cremonese facevano le cose in grande. Ma i Carabinieri, li hanno scoperti e colti sul fatto. Tutto nasce da una denuncia in settembre per resistenza a Pubblico Ufficiale ai danni del marito O.E. di 31 anni ed una volta perquisita la macchina era saltata fuori una dose di coca e un portafoglio rubato.I carabinieri, sospettando di un’attività di spaccio, iniziarono le loro indagini. Vennero chiamati i numeri di telefono ritrovati nel cellulare dell’uomo che confermarono di essere clienti del pusher.
Gli investigatori lo hanno tenuto d’occhio e quando è uscito di casa per accompagnare i 3 figli all’asilo lo hanno fermato. Poii hanno inventato uno stratagemma per entrare in casa senza essere riconosciuti. Gli hanno preso le chiavi di casa e sono entrati nell’appartamento dove abitava. Qui hanno trovato la moglie A.P.D. dell’88 e l’amico connazionale O.S.U. intenti a preparare le dosi e a tagliare la coca con sostanze medicinali.
Ma i militari della Radiomobile di Parma hanno intuito che da qualche parte era nascosto altro stupefacente . Sono scesi in cantina e dopo una lunga e meticolosa ricerca, hanno trovato nel motore elettrico di una stufa, 15 ovuli di cocaina purissima ancora da tagliare, da ognuno dei quali, sarebbero tratte almeno 100 dosi, oltre le 43 già pronte trovate in casa.
Un colpo al mercato della droga di 250 grammi sequestrati per un valore di mercato di 30 mila euro, oltre al sequestro di 1600 euro frutto dello spaccio.
I due uomini sono finiti in via Burla, la donna al carcere femminile di Modena, mentre i 3 bambini, dai 4 anni in giù, gli unici innocenti di questa storia sono stati affidati ai servizi sociali
