Nuovo appuntamento, martedì 25 ottobre al Palazzetto Eucherio Sanvitale, a partire dalle 15, del corso di approfondimento e formazione Metamorfosi, colore, danze, seduzioni della linea, promosso dal Liceo Scientifico Statale Guglielmo Marconi (responsabili del progetto: Maria Cristina Chiusa e Gabriele Trivelloni), con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza alle Belle Arti e per il Paesaggio di Parma e Piacenza e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma.
Il programma della giornata prevede due interventi: alle 15 il professor Marco Minato, docente del Liceo Marconi parlerà sul tema “L’evoluzione del disegno della scenografia teatrale dal Rinascimento al Settecento”; alle 16 Elena Galeotti, psicanalista e artista, porterà il suo contributo “Di segno in segno. Il pensiero che lascia una traccia”. Gli incontri gratuiti ed aperti a tutti, al termine della giornata verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
A partire dal lavoro di ricerca realizzato da Marzia Faietti e Gerhard Wolf dal 2008 che analizza il rapporto complesso tra Linea e Forma sui dipinti, sulle sculture, sui progetti architettonici, nasce il progetto Metamorfosi, colore, danze, seduzione della linea, che si fonda su due elementi centrali; la circolarità interdisciplinare in aree distinte del sapere e la polarità fra l’universo storico – artistico – filosofico e quello matematico – fisico. Se gli studi di Marzia Faietti e Gerhard Wolf hanno puntato esclusivamente sulla relazione linea-disegno, è negli intenti di chi scrive allargare il campo ad altre testimonianze figurative che dai dipinti si estendono alle sculture, alle tarsie, ai progetti architettonici, come ai manufatti tessili.
Le riflessioni degli studiosi a vario titolo coinvolti nell’iniziativa si propongono di affrontare con ampio respiro il tema della “linea” e le sue implicazioni nella prassi e nella teoria artistico – culturale, indagando l’uso del segno grafico nella rappresentazione architettonica come “disegno” dello spazio, nella topografia, nello studio delle realtà, nel linguaggio dell’antiquaria, nella scrittura degli umanisti. I contributi costituiscono altrettante occasioni per rivisitare, secondo una lettura interdisciplinare, l’universo di punti, segni, linee e tratti di alcuni artefici che creano superficie e accostano al visibile; altri interventi affronteranno il fare di artisti posti di fronte al bivio tra la rappresentazione del visibile e dell’invisibile.
Il corso di formazione è organizzato in collaborazione con Accademia Nazionale delle Belle Arti di Parma, Fondazione Cariparma, Delegazione FAI di Parma e Parma Urban Center.
Dopo i due appuntamenti della scorsa primavera e l’incontro di martedì 25 ottobre, il progetto si concluderà giovedì 24 novembre con l’ultimo incontro che si terrà presso il Museo Glauco Lombardi e vedrà gli interventi di Maria Cristina Chiusa e Gabriele Trivelloni.