Appalto trasporto pubblico, verso l’addio alla Tep Spa. BusItalia vince la gara...

Appalto trasporto pubblico, verso l’addio alla Tep Spa. BusItalia vince la gara ma è già polemica

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La Tep potrebbe non gestire più il servizio di trasporto pubblico a Parma e Provincia. Con l’apertura delle buste della gara d’appalto per l’affidamento del servizio dal 2017 al 2026, entra nel vivo il lavoro della commissione che dovrà giudicare le offerte pervenute. Sotto esame non solo l’aspetto economico, ma anche la progettualità per il miglioramento del servizio. Secondo le prime indiscrezioni, stando almeno al ribasso economico, sarebbe in vantaggio l’Ati BusItalia – Autoguidovie, società collegata alle Ferrovie dello Stato. Fuori gioco sembrerebbe la proposta di Tper e Seta. La Tep Spa, invece, si è presentata da sola alla gara che deciderà il futuro del trasporto a Parma. Il responso definitivo arriverà comunque entro dicembre. Bisogna infatti valutare con attenzione anche i piani di sviluppo del servizio allegati alle proposte economiche.

Ma il potenziale rischio di non vedere più Tep Spa sulle strade di Parma e provincia ha avuto subito l’effetto di innescare la miccia delle polemiche che stanno deflagrando soprattutto in Comune. Ma il rischio che la battaglia diventi presto un braccio di ferro nelle aule giudiziarie è sempre dietro l’angolo. Lo confermano le prime parole diffuse dalla stessa società dei trasporti.

TEP SPA: PROPOSTA BUSITALIA NON SOSTENIBILE

Nella mattinata di oggi sono stati resi noti i punteggi delle offerte tecniche ed economiche presentate dai concorrenti alla gara per l’affidamento per i prossimi 9 anni dei servizi di trasporto pubblico sul bacino di Parma, cui Tep ha partecipato in concorrenza con l’ati Bus Italia-Autoguidovie e l’ati Tper-Seta. Tra i concorrenti, quello che ha ottenuto il punteggio più alto è l’ati composta da Bus Italia e Autoguidovie. Segue Tep e, decisamente più staccata, l’ati Tper-Seta. Le differenze sostanziali nei punteggi assegnati a Bus Italia-Autoguidovie riguardano il piano degli investimenti in autobus e in tecnologie, e il ribasso rispetto al corrispettivo d’affidamento a base di gara, mentre tutti gli altri 7 progetti sono stati giudicati equivalenti in termini di punti maturati.

I punteggi assegnati dalla commissione fanno presumere che l’ati Bus Italia-Autoguidovie abbia presentato un piano di investimenti in nuovi autobus e filobus di valore quasi doppio rispetto a quello presentato da Tep (quest’ultimo comunque importante, pari a 43 milioni di euro, circa il doppio del minimo di gara, pari a 22,5 milioni), mentre gli altri investimenti sarebbero addirittura il triplo (9 milioni contro 3 di Tep). Ciononostante, l’ati Bus-Italia-Autoguidovie ha contemporaneamente proposto anche uno sconto superiore del 25% rispetto a quello proposto da Tep. Vale la pena ricordare, però, che le regole della gara prevedono che l’offerta economico-finanziaria presentata debba rispettare i requisiti di sostenibilità sui 9 anni del piano. In pratica, non è possibile, per chi presenta offerta, proporre piani mediamente in perdita o che trasferiscano tali perdite su altri soggetti. I numeri presentati da BUS ITALIA-Autoguidovie sono abnormi e totalmente inarrivabili per Tep.

Per realizzare un piano del genere infatti, a Tep mancherebbero circa 6 milioni di euro all’anno per raggiungere per lo meno il pareggio di bilancio, oltre a diverse decine di milioni di cassa per finanziare gli investimenti. Anche un’eventuale associazione temporanea di Tep con altre aziende di trasporto pubblico locale non avrebbe permesso di raggiungere, neanche lontanamente, questi numeri. Posto ciò, in base ai dati che al momento sono in nostro possesso, il piano presentato da Bus-Italia-Autoguidovie parrebbe in generale difficilmente sostenibile dal punto di vista economico-finanziario. Si è peraltro in attesa della verifica in corso circa eventuali anomalie dell’offerta. Per legge (art. 86 del d.lgs. 163/06) questa fattispecie si verifica quando l’offerta di ribasso e gli aspetti tecnici superano contemporaneamente i 4/5 del punteggio massimo attribuibile. La legge, in pratica, pone l’attenzione su offerte che propongono un alto ribasso e, nel contempo, un’offerta molto elevata dal punto di vista qualitativo ed impone di verificare se sono congrue ovvero anomale.

Sarà comunque importante capire su che voci i concorrenti intendono realizzare le economie, oltre che sulla sicurezza. Infatti, l’unico dato ad oggi in nostro possesso è quello degli oneri per la sicurezza, voce per la quale Bus IItalia-Autoguidovie intende spendere circa la metà nei 9 anni rispetto a quanto offerto da Tep. Personale? Manutenzioni? O addirittura il costo dei biglietti – che peraltro non dipende dal’esecutore del servizio? Sarà interessante capirlo. L’azienda attende quindi l’esito delle verifiche dell’agenzia sul sospetto d’anomalia. A seguire, qualora ancora necessario, sarà richiesto l’accesso agli atti di gara – per conoscere i criteri e i valori giustificativi dell’offerta presentata dai concorrenti, con riserva di adozione tutte le azioni necessarie a tutela dell’azienda, dei lavoratori e dei cittadini di Parma“.

 

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE: SCELTA OBBLIGATA

L’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti mette le mani avanti e si tira fuori dalle responsabilità su ciò che sarà. Ecco la nota diffusa da Piazza Garibaldi:

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Il sindaco Federico Pizzarotti

E’ ormai in  dirittura d’arrivo la gara per la gestione del trasporto pubblico locale di Parma e provincia. Ricordiamo che il bando di gara per l’assegnazione della gestione del trasporto pubblico non dipende da una scelta discrezionale dei soci – Comune di Parma e Provincia di Parma – bensì da un preciso obbligo di legge derivante dalla normativa europea sulla concorrenza in materia di gestione dei servizi pubblici. L’Amministrazione Comunale sottolinea che l’emissione del bando di gara era un atto dovuto e ineludibile, e che il servizio sarà assegnato alla società aggiudicataria,  che avrà formulato l’offerta  migliore, combinando la qualità del progetto di gestione con il piano economico, ottenendo  il  punteggio più alto da parte della commissione aggiudicatrice, composta interamente da dirigenti tecnici nominati da Smtp.

Poiché in  queste  ore si susseguono diverse prese di posizione sulla vicenda si ritiene opportuno, nell’attesa del risultato definitivo, intervenire per rassicurare i cittadini sulla continuità del servizio e i dipendenti sulla conservazione dei posti di lavoro e sul mantenimento  dei contratti in essere, resi possibili grazie alle clausole contrattuali inserite nel bando di gara, anche per  volontà del Comune e in accordo con le Organizzazioni Sindacali, proprio allo scopo di preservare e valorizzare un patrimonio di professionalità e di ricchezza del nostro territorio. Pertanto, indipendentemente dal risultato della gara, verrà garantita la quantità e la qualità dei servizi, sia per Parma, sia per la provincia, anzi si conta sull’effetto della gara stessa per ottenere miglioramenti e nuove iniziative derivate da una gestione efficace ed efficiente, con un quadro economico stabile.

Per i dipendenti verranno garantite la continuità del posto di lavoro e l’applicazione del contratto collettivo in atto per il trasporto pubblico locale.Rispetto alle valutazioni espresse da alcune organizzazioni sindacali circa l’opportunità di percorrere la strada di una partnership di Area Vasta, confermiamo che questa era la prima scelta sostenuta dai soci, non presa in considerazione dal cda, che ne sconsigliava fortemente l’operazione. Si resta comunque in attesa che si arrivi alla decisione su un’operazione assai complessa, comunque si concluda, con la fiducia che porti beneficio alla città e al suo territorio”.

EFFETTOPARMA: GRAVE FUGA DI NOTIZIE, RIZZI HA SBAGLIATO ATTEGGIAMENTO

Marco Bosi - Movimento 5 stelle
Il consigliere comunale Marco Bosi

Oggi è entrato nel vivo l’affidamento del servizio del trasporto pubblico locale, con l’apertura delle buste con le offerte economiche, un momento molto importante per il futuro di Tep e del trasporto pubblico di Parma. Sui giornali sono trapelate immediatamente delle notizie riguardo al contenuto delle buste, prima che terminasse la procedura di aggiudicamento. Troviamo questa continua fuga di notizie molto grave, un elemento sul quale riflettere e sul quale qualcuno dovrà prendersi delle responsabilità.

Entrando nel merito del bando di gara, essendo chiaro che viene aggiudicato da chi propone l’offerta migliore rispetto al servizio e ai costi di gestione, ribadiamo pubblicamente di non condividere la linea politica sin qui tenuta dal presidente Rizzi, nominato dall’amministrazione provinciale, che ha da sempre applicato a Tep una politica controproducente e isolazionista, ben lontana da quell’ottica di Area Vasta che il Comune di Parma persegue da anni con ottimi risultati.
Crediamo infatti che il presidente non abbia per nulla saputo ascoltare la società, non abbia saputo fare squadra attorno a Tep e ai suoi dipendenti, e questo lo riteniamo un atteggiamento grave. Ci sentiamo di sposare le parole dei sindacati: forse mettersi in relazione con altri soggetti di trasporto pubblico avrebbe potuto garantire a Tep maggiori sicurezze e spalle più larghe. Ha invece prevalso l’isolazionismo di Rizzi e le logiche da vecchia politica. Parma non merita questo”.

GHIRETTI (PARMA UNITA): COLPA DI PIZZAROTTI E FRITELLI. E QUEI 3 MILIONI…

Roberto GhirettiDopo quasi 70 anni di storia Tep rischia di chiudere i battenti grazie al lavoro dei suoi manager Rizzi e Rubini, spalleggiati dai rispettivi sponsor Fritelli e Pizzarotti.  Da oltre due anni cerco di attirare l’attenzione sulla gestione di questa partecipata che un tempo poteva essere considerata a buon diritto un fiore all’occhiello del nostro territorio e oggi si appresta ad essere smantellata mestamente poiché il soggetto uscito vincitore dalla gara per il servizio di trasporto pubblico locale con ogni probabilità non sarà la nostra partecipata, bensì una società delle Ferrovie dello Stato.

Fin da quando chiesi a viva voce alla politica e segnatamente al presidente della Provincia Fritelli di dare un segnale di discontinuità nella gestione dell’azienda non si è persa occasione per bollarmi come “esagerato” e “polemico”. Lo stesso trattamento che ho ricevuto quando posi il tema dell’intempestività del dividendo da tre milioni di euro che Comune e Provincia si staccarono all’inizio di quest’anno. Ricordo bene le rassicurazioni offerte dal presidente di Tep quando chiesi se non era meglio utilizzare anche questi fondi per migliorare la qualità dell’offerta in vista della gara pubblica: un lungo discorso il cui succo era “stiamo valutando, stiamo soppesando e comunque Tep è in buono stato di salute e può fare a meno di quei fondi”.

Bene, ce lo riconfermi adesso che non avevamo bisogno di quei 3 milioni, ce lo riconfermi alla luce del fatto che pare ci separino troppi punti sia nel progetto tecnico che in quello economico dal punteggio ottenuto da Busitalia; ce lo riconfermi spiegandoci magari quale punteggio sia stato dato a Tep alla voce investimenti e quale sia quello ottenuto dagli altri partecipanti.

In attesa dell’ufficializzazione della gara entro la fine dell’anno, ufficializzazione che alla luce di quanto trapelato oggi temo possa essere solo una formalità, non rimane che osservare come questo risultato porti con sé una pesante responsabilità politica: quella del Sindaco e del Presidente della Provincia. A loro mi sono rivolto più volte in questi anni, inascoltato come sempre e deriso con il solito giochetto del “Ghiretti non fa proposte”. Su questa partita come su altre io di proposte ne faccio da tempo, magari qualche volta si dovrebbe pure perdere due secondi per ascoltarle”.

PELLACINI (UDC): 3 MILIONI DI LIQUIDITA’ POTEVANO FARE LA DIFFERENZA

Giuseppe PellaciniPizzarotti riesce ancora una volta nel suo intento distruttivo nei confronti dei parmigiani. Cancella un pezzo di storia della città senza battere ciglio dopo che si era sprecato in mille “state tranquilli”, “faremo”, “diremo”, “ci adopereremo” che ora rischiano di risultare totalmente inutili. Ora si dovrà prestare attenzione ai livelli occupazionali, salariali e qualitativi perché la ricaduta, comunque negativa, non si ripercuota anche sui dipendenti.

A inizio anno sono intervenuto in commissione consiliare a esprimere le mie perplessità sull’operazione di fronte al presidente Tep che rispose che l’azienda era solida e affidabile, non c’era da aver paura. Tep era in possesso di tre milioni di euro liquidi, accantonati internamente nel corso degli anni, che il Comune e la Provincia in qualità di soci hanno “drenato” a loro favore dividendo la cifra in parti uguali. Uno dei parametri di aggiudicazione del bando era proprio la liquidità, la capacità di stare sul mercato e di innovazione dovuta proprio a quel piccolo capitale.

Quel “prelievo” di denaro è stato fatto a inizio anno, a ridosso dell’ emissione del bando comunale dai controllori del bando stesso. Come mai i soci si sono uniti per affossare la società? Tutto è lecito? Se verrà confermato il risultato provvisorio del bando, la società Tranvie Elettriche Parmigiane – questo il vero nome di Tep – rischia di andare in liquidazione, totalmente privata della dignità che merita dopo un lungo servizio di alta qualità. Una chiusura che lascia con l’amaro in bocca, di fatto in cambio di nulla forse un piccolo vantaggio economico di breve durata che comunque impoverisce la nostra città anche dal punto di vista della sua storia. La politica di Pizzarotti da “rottamatore” è chiara da tempo ma non ha ancora apportato nulla a questa città e alla sua cultura”.

1 COMMENTO

  1. Dunque siamo arrivati all’epilogo: il TPL nella nostra Provincia passa di mano, dalla TEP a BUSITALIA ! E sono già iniziati gli inevitabili “scaricabarile” tra coloro che, in un modo o nell’altro, hanno avuto che fare con questa partita: Comune, Provincia, le OO.SS., il Consiglio comunale e chi più ne ha più ne metta.

    Io che, quando ero Presidente di Travelbus (subaffidatario di servizi di TPL) ho avuto modo di seguire questa partita, non sono affatto stupito di come sia finita, visti gli atteggiamenti che negli ultimi due o tre anni ho avuto modo di constatare da parte degli attori sopra citati.

    La sensazione netta e pesante che ne ho tratto più volte quando ho avuto l’occasione di parlare con i rappresentanti della Provincia (Fritelli e Censi) o del Comune (Ferretti e Folli) per sottolineare la necessità di coinvolgere nella gara anche i sub affidatari e comunque di mettere la stessa TEP in condizione di competere al meglio, la sensazione, dicevo, è sempre stata quella di sufficienza o comunque di considerare la “questione TEP” soprattutto una rottura di scatole piuttosto che una opportunità.

    E questa cosa l’ho più volte fatta presente anche agli stessi componenti il Consiglio Comunale nonché al Segretario Prov.le dl PD sia direttamente che tramite mail.

    Il tutto naturalmente in funzione di salvaguardare assieme il futuro della stessa TEP anche il ruolo di tutte quelle aziende locali impegnate nella sub-vezione e dei loro dipendenti.

    Le stesse OO.SS., che oggi piangono lacrime di coccodrillo, dovrebbero farsi un serio esame di coscienza per essersi sempre schierati contro quegli elementi di ristrutturazione dei servizi che avrebbero dato maggior redditività alle performance della TEP e quindi maggiori potenzialità economica in sede di gara. Ma tant’è………

    Nell’ultimo anno e soprattutto negli ultimi mesi sono arrivato ad una amara conclusione, suffragata da comportamenti sconcertanti fatti dalla proprietà, come quello di portarsi a casa i tre milioni di euro dal bilancio TEP, privando in questo modo l’azienda di ulteriori potenzialità in sede di offerta tecnica che, a quanto pare, è stata quella che ha fatto la differenza; la sensazione, confermata dalla decisione folle di fare partecipare la TEP in splendida solitudine alla gara stessa (troppo comodo ora scaricare tutta la responsabilità sul Presidente Rizzi che, fino a prova contraria, deve fare quello che la proprietà gli impone), era che alle due proprietà interessassero solo i quattrini: prima tre milioni e ora circa forse una ventina di milioni da spartirsi d’amore e d’accordo e nello stesso tempo si liberavano di tutti quegli impicci di carattere politico-sindacale dati dal dover gestire i rapporti con delle OO.SS. che su questa partita hanno dimostrato tutta la loro miopia.

    Per cui alla fine della fiera si può dire che si raccoglie quello che si è seminato e l’unico soggetto che ne trarrà soddisfazione di tutta questa storia sarà certamente qualche ex dirigente TEP prima isolato come un appestato e ora rientrante in pompa magna con la carica di Direttore Generale.

    Gianni Montali
    Fornovo Taro

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