Sciopero 21 ottobre, protestano anche i vigili del fuoco di Parma

Sciopero 21 ottobre, protestano anche i vigili del fuoco di Parma

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Anche i lavoratori del Comando Vigili del Fuoco di Parma aderenti ai sindacati autonomi USB, Unicobas e USI parteciperanno allo sciopero generale indetto per venerdì 21 ottobre per chiedere più occupazione, lavoro e stato sociale, “contro le politiche economiche del governo Renzi dettate dalla UE, da JP Morgan e Confindustria; per la difesa e l’attuazione della Costituzione ed il No al Referendum”, sottolineano i promotori.
I lavoratori dei Vigili del Fuoco – continuano USB, Unicobas e USI – rivendicano inoltre un contratto con aumenti veri e contrattualizzati, pensionabili e liberi da vincoli di reddito come l’elemosina degli ottanta euro, investimenti massicci e potenziamento del comparto, assunzioni, stabilizzazione dei precari, mezzi e attrezzature moderne, sedi di servizio sicure, la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati, la valorizzazione del servizio discontinuo, il riconoscimento di categoria altamente e particolarmente usurante, politiche fiscali eque che non scarichino tutto il peso della tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati.
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Gabriele Miele

Invece – evidenzia Gabriele Miele, del coordinamento provinciale USB Vigili del Fuoco di Parma – l’amministrazione ha varato un progetto di riordino con l’appoggio delle altre sigle sindacali, che prevede declassamento e riduzione delle sedi di servizio, con riduzione in presidi e chiusure notturne, accorpamento dei nuclei specialistici, vendita di dieci motobarche senza nessun riacquisto”.

Le anticipazioni che circolano sull’ennesima ipotesi di riorganizzazione del comparto, inoltre, secondo i sindacati autonomi non promettono nulla di buono per i lavoratori, aleggia lo spettro mai smentito, di far uscire i vigili del fuoco da porti ed aeroporti sostituendoli con ditte private e di appaltare la vigilanza delle sedi ed il controllo degli accessi sempre ai privati. Mentre il Governo – lamentano i rappresentanti sindacali – apre la fase 2 della voluntary disclosure, ovvero quel condono che consente il rientro di capitali illegalmente esportati all’estero senza pagamento di sanzioni e con depenalizzazione di gravi reati penali, vengono stanziati appena 900 milioni di euro per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego quando servirebbero almeno 7 miliardi.
Le minori entrate nelle casse dello Stato derivanti dal depotenziamento della lotta all’evasione, saranno poi compensate non solo esasperando la tassazione nei confronti del lavoro dipendente e dei pensionati, ma anche comprimendo ulteriormente diritti e servizi pubblici. I lavoratori dei vigili del fuoco, rivendicano la funzione sociale della lotta all’evasione e scenderanno in piazza il 21 e 22 ottobre per difendere la propria dignità di lavoratori e cittadini e per gridare il proprio No allo smantellamento dello Stato Sociale ed ai diritti garantiti dalla Costituzione”, conclude Miele.

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