Con il recital del lionese Pierre-Laurent Aimard a Teatro Farnese mercoledì 19 ottobre alle 20:30, la rassegna internazionale di musica moderna e contemporanea “Traiettorie” accoglie uno degli interpreti più rilevanti del repertorio contemporaneo per pianoforte, e in particolare dell’opera pianistica di Olivier Messiaen, di cui fra sei mesi ricorrerà il primo quarto di secolo dalla scomparsa.
Del resto nel 1973, a soli sedici anni, Aimard vinse il Concorso Messiaen ritrovandosi presto aperte le porte dell’Ensemble Intercontemporain, di cui divenne solista su incarico personale di Pierre Boulez. Il suo percorso musicale è stato perciò da quel momento indirizzato decisamente sul solco della contemporaneità: ha collaborato con Stockhausen, Boulez, Benjamin, Kurtág, Ligeti, Birtwistle ed Elliott Carter, che gli ha dedicato «Epigrams», eseguito per la prima volta all’Aldeburgh Festival nel 2013. Docente alla Hochschule di Colonia, Aimard è stato Professore Associato al Collège de France di Parigi, membro dell’Accademia Bavarese di Belle Arti e «artist in residence» presso l’Orchestra Sinfonica di Vienna nella scorsa stagione per l’esecuzione dell’integrale dei concerti per pianoforte di Beethoven. Del resto il suo repertorio non è concentrato solo sull’area contemporanea: ha registrato l’«Arte della Fuga», il primo volume del «Clavicembalo ben temperato» di Bach e musica di Liszt e Debussy. Nel 2007 l’autorevole rivista Musical America lo ha nominato “Instrumentalist of the Year”.
Da tutto ciò è segnato il programma che Aimard ha preparato per Traiettorie, che affianca due fantasie del maggior tastierista barocco del XVII secolo, Jan Pieterszoon Sweelinck, a brani di Messiaen, Anderson, Boulez e Kurtág. Il centro intorno a cui ruota il programma è proprio György Kurtág: del novantenne compositore ungherese Aimard interpreterà, oltre a una vasta scelta dai volumi della grande enciclopedia di frammenti sonori «Játékok», altri pezzi fra cui «In memoriam László Ferenc» (2006), «Draft-sheet für Tünde Szitha» (2011), «… couple égyptien en route vers l’inconnu…» e, in prima esecuzione italiana, la «Passio sine Nomine» (2015) che, scritta per la moglie, Kurtág ha dedicato proprio ad Aimard. Naturalmente non manca una citazione di Messiaen, «L’Alouette Lulu» dal terzo volume del «Catalogue d’oiseaux» (1958) e il recentissimo, anche questo in prima italiana, «Sensation» di Julian Anderson, un delizioso studio sulla percezione in sei movimenti. In questo programma che gioca sull’aforisma, sul timbro, sull’evocazione, c’è posto anche per «Douze notations», capolavoro giovanile che rivelò la personalità del ventenne Pierre Boulez in quello spazio privilegiato della contemporaneità che è la geometria, il calcolo, la combinazione, la sensibilità razionale per il tutto e le sue parti.
La biglietteria è aperta il giorno del concerto presso il Teatro Farnese a partire dalle 19:30, con possibilità di prenotazione telefonica ai recapiti della Fondazione Prometeo.
Info e prenotazioni: Fondazione Prometeo, tel. 0521 708899 – 348 1410292, e-mail: [email protected].