Fiere di Parma e Slow Food firmano l’accordo che da vita a Cibus Connect 2017, il nuovo format legato a Cibus e dedicato al Made in Italy, che si svolgerà il 12 e 13 aprile 2017 nel salone fieristico di Parma. Fiere di Parma, storico player nel mondo fieristico professionale che da 31 anni organizza Cibus, trova un terreno comune di lavoro con Slow Food Promozione, la società (partecipata al 100% da Slow Food Italia) che dal 1996 organizza a Torino il Salone del Gusto (la cui ultima edizione, celebrata pochi giorni fa, ha registrato uno straordinario successo).
La prospettiva che mette assieme queste due realtà, così diverse ma entrambe attive da molti anni nel settore alimentare, è quella di valorizzare in Italia e nel Mondo le competenze ed esperienze maturate rispettivamente con Cibus (piattaforma Business To Business per l’Authentic Italian Food in Italia e nel Mondo), e il Salone del Gusto (il grande evento dedicato all’incontro tra produttori e consumatori, all’educazione alimentare e del gusto, alla promozione della cultura legata al mondo del cibo). Lo scopo dell’alleanza tra Fiere di Parma e Slow Food consiste nel mettere le rispettive esperienze e competenze al servizio delle aziende alimentari italiane, per favorire una sempre maggiore e migliore affermazione sui mercati (nazionali e internazionali).
Ecco così che nel 2017 all’interno di Cibus Connect, oltre agli abituali espositori di Cibus ci sarà uno spazio dedicato ai produttori selezionati da Slow Food: un’area, organizzata da Slow Food, che accoglierà circa 100 produttori italiani legati in vario modo all’associazione della chiocciola: espositori di Salone del Gusto, Slow Fish e Cheese, partner dei progetti, produttori dei Presìdi Slow Food. Parallelamente Cibus promuoverà presso le aziende alimentari italiane che tramite Federalimentare sono partner paritetico di Fiere di Parma, alcune delle attività proposte da Slow Food quale strumento per relazionarsi con i consumatori.
Cibus quindi accentua e approfondisce la sua missione, ovvero quella di valorizzare il Made in Italy Alimentare e le nostre imprese di qualsiasi dimensione innovando anche sul format fieristico; infatti anche Slow Food insieme ai grandi retailers internazionali, al Forum Ambrosetti e al Barilla Center for Food and Nutrition si incontreranno nei due teatri allestiti all’interno di Cibus 2017 per dibattere il futuro dei consumi alimentari in Italia e nel mondo. Parallelamente oltre 1000 espositori selezionati da Cibus presenteranno, anche attraverso migliaia di showcooking, i loro prodotti agli operatori del mercato internazionale i quali grazie alle date scelte (12 e 13 aprile) potranno anche visitare Vinitaly (9 e 12 aprile) nonché il Salone del Mobile (4-9 Aprile) per scoprire e vivere, i soli 5 giorni il meglio del Made in Italy.
“Questo accordo – afferma Gigi Piumatti, presidente di Slow Food Promozione – è una nuova tappa nella nostra interlocuzione con Fiere di Parma, iniziata nel 2011. Rappresentiamo due pezzi diversi del mondo della produzione alimentare e con questa iniziativa cerchiamo i punti di contatto, di dialogo e di confronto che possono essere utili alla crescita di entrambi questi ambiti. I piccoli produttori hanno bisogno di trovare nuovi sbocchi di mercato, che riconoscano il valore del loro lavoro; le grandi aziende hanno bisogno di trarre insegnamento da alcune intuizioni e alcuni valori che sono stati coltivati in maniera fruttuosa dalle piccole aziende che costituiscono un grande patrimonio del nostro Paese. Speriamo con questa iniziativa di creare un luogo franco di libero scambio e reciproca utilità, continuando così – anche se in forme diverse – a svolgere quella che è una parte della missione dei grandi eventi targati Slow Food.”
“Con questo accordo – ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo Fiere di Parma – si compie un ulteriore salto di qualità delle alleanze costruite da Fiere di Parma per valorizzare CIBUS e i suoi espositori: dal rinnovo decennale dell’accordo con Federalimentare alla Joint Venture con Fiere di Colonia fino alla collaborazione con Slow Food la quale che stigmatizza, a livello mondiale, quella ‘riconosciuta specificità’ delle Imprese Agroalimentari Italiane che non dipende dalla loro dimensione ma solo dalla loro pervicace vocazione alla qualità”.