Controlli antidegrado: 4 denunciati per furto e 7 espulsi

Controlli antidegrado: 4 denunciati per furto e 7 espulsi

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Quattro persone denunciate per furto di biiclette, altre sette sono state mandate via da Parma con il divieto di tornare per i prossimi tre anni. Cinquanta le persone e oltre una decina i veicoli controllati nelle zone più calde della città. Questo il bilancio dell’ultimo servizio congiunto di Polizia disposto dal questore di Parma, Pier Riccardo Piovesana, per la serata di venerdì, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno di spaccio di stupefacenti nelle vie del quartiere San Leonardo, in piazzale della Pace, in via dei Mille e viale Vittoria, nelle aree limitrofe alla stazione ferroviaria.

Il servizio è stato coordinato dall’ufficio Volanti della Questura di Parma e ha visto l’impiego di 3 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia ed una pattuglia della Polizia Municipale di Parma. Tra gli stranieri controllati dagli agenti, la stragrande maggioranza proviene dalla Nigeria.

Ma a rimediare una denuncia a piede libero sono state due coppie di italiani, con tanto di bambino piccolo al seguiti, ritenute responsabili del tentato furto di biciclette in via Emilio Casa e poi in via Torelli, dove sono state fermate dalla polizia (leggi). Qui, scavalcata una recinzione, i due uomini si sono impossessati di due biciclette ma la Polizia allertata da un condomino che aveva assistito alla scena, li ha bloccati tutti e 4. Una coppia era residente a Napoli, l’altra a Parma, formata da un uomo nato in Sicilia e la donna parmigiana. Nella borsa di una donna sono state trovate delle tenaglie e due piccole torce. Tutto seuqestrato e per i quattro è scattata la denuncia a piede libero.

Infine, 7 persone, di cui 5 nigeriani, nel corso del controllo rispondevano in modo troppo evasivo alle domande degli agenti inerenti al perché si trovassero in città nonostante gli stessi avessero da subito ammesso di essere residente fuori provincia o addirittura regione ma di domiciliare a Parma e di dormire in stazione. Spiegazioni che non hanno convinto troppo i poliziotti, abituati ormai a sentirsi ripetere la stessa poesia da soggetti che in quella via si dedicano allo spaccio e che così cercano di non dare indicazioni utili sulla residenza anche per evitare eventuali controlli domiciliari.

I 7 non svolgono alcuna attività lavorativa e non hanno redditi né legami affettivi in città. Ma hanno telefono cellulare, abbigliamento alla moda non certo in linea con le loro tasche. Tanto basta per far scattare nei loro confronti il provvedimento di rimpatrio con l’ingiunzione di non ritornare nel comune di Parma per tre anni.

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